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L'OSPITEPrevenire è meglio che curare

09.05.22 - 07:00
di Pamela Molteni Vicepresidente GUDC Ticino
Pamela Molteni
Prevenire è meglio che curare
di Pamela Molteni Vicepresidente GUDC Ticino

BELLINZONA - Fra le ragioni addotte dagli oppositori per votare NO il prossimo 15 maggio al decreto legislativo concernente il pareggio dei conti del Cantone, ce ne sono un paio che ritengo opportuno contestare. Si dice, per esempio, che il risparmio per il contribuente sarà inesistente perché ciò che il cantone non potrà spendere per prestazioni sociali, sanitarie, scolastiche, eccetera, lo farà pagare ai comuni, ribaltando su di loro determinate competenze.

Quindi, parte dell’imposta cantonale si trasformerà in imposta comunale con uguale effetto sul portamonete del cittadino. Ciò è drasticamente smentito dall’articolo 2 cpv 1 del dispositivo di legge che recita: «Le misure di cui all’art. 1 non possono prevedere il riversamento di oneri finanziari sui comuni».

Un'altra contestazione è che il freno alle spese colpirà i giovani, fa sempre scalpore nominarli. Io penso che ben di più colpirà le giovani generazioni, lasciare che il debito pubblico continui
ad aumentare di 100-150 milioni l’anno perché, presto o tardi, saranno loro a doverlo pagare. Prevenire è meglio che curare, come dice un vecchio detto, ma sempre utile. È perciò importante far sì che le prossime generazioni non debbano pagare la sconsideratezza della miope politica degli oppositori mirante al breve termine senza prendere nella dovuta considerazione le conseguenze.

Diciamo perciò SÌ al decreto in votazione il prossimo 15 maggio.

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