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L'OSPITEIl finanziamento comunale dell’Orchestra è insufficiente

18.02.22 - 14:47
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS
Tipress
Il finanziamento comunale dell’Orchestra è insufficiente
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS

Il 20 marzo 2020 ben 33 deputati avevano depositato l’iniziativa paralmentare generica «Per un finaziamento pubblico stabile dell’Orchestra della Svizzera italiana», che chiede di introdurre nella Legge sulla cultura una base legale per assicurare un finanziamento stabile dell’Orchestra della Svizzera italiana da parte del Cantone e da parte di tutti i Comuni ticinesi (con una chiave di riparto che consideri la loro forza finanziaria), in modo da garantire la necessaria solidità finanziaria nel tempo a questa eccellente istituzione culturale presente in Ticino. Tuttavia due anni dopo questo fronte ampio si è sciolto come neve al sole.

Il nodo sta nell’opposizione ideologica ad inserire nella legge una base legale per definire l’intervento dei Comuni a favore dell’Orchestra, che nelle altre realtà cantonali comparabili al Ticino ammonta al 40-60% del sostegno pubblico a fronte del 18% in Ticino (dati 2018-2019). L’opposizione è venuta dalla destra Lega-UDC, che ignora come l’Orchestra sia un prezioso bene appartenente alla popolazione di tutti i Comuni del Cantone e che misconosce pure il grande lavoro di raccolta fondi svolto dall’Associazione Amici dell’OSI. Si oppongono anche i deputati centristi, che si limitano ad auspicare un contributo volontario da parte dei Comuni: contributi volontari che già esistono oggi e che sono assolutamente insufficienti. Infatti essi si limitano a 650'000 fr annui da parte di Lugano (un importo ridicolo rispetto ai contributi versati dalle altre città sede di orchestre di musica classica) e a 240'000 fr annui da parte di altri Comuni (un importo altrettanto insufficiente).

In conclusione il Parlamento ticinese non vuole risolvere con preveggenza i problemi del finanziamento dell’Orchestra della Svizzera italiana, dimostrandosi privo di visione e leadership politica. Ora la palla ritornerà nel campo del Consiglio di Stato nell’attesa della scadenza della convenzione tra Orchestra e SRG/SSR, che avverrà il 31.12.2023 e che sarà probabilmente foriera di grosse preoccupazioni.

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