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L'OSPITEPSE: anche l’inclusione fa parte del progetto

27.10.21 - 13:23
Walter Lisetto, Presidente inSuperAbili, Sez. Associazione Svizzera dei Paraplegici Nottwil
Tipress (archivio)
Walter Lisetto
Walter Lisetto
PSE: anche l’inclusione fa parte del progetto
Walter Lisetto, Presidente inSuperAbili, Sez. Associazione Svizzera dei Paraplegici Nottwil

È risaputo che lo sport favorisce la qualità della vita, permette le relazioni sociali, garantisce un tempo libero piacevole e positivo, aiuta a mantenersi in salute e questo non può che valere anche per le persone con una disabilità. Si parla spesso di inclusione ma promuovere veramente una mentalità inclusiva non è semplice e deve comunque partire da dei luoghi che esprimano questo concetto concretamente, con una progettazione senza barriere che garantisca la libertà fondamentale di tutti di muoversi autonomamente e sperimentare nuove attività.

C'è quindi vera inclusione in una società, quando iniziamo a pensare a quali condizioni possano essere realizzate per far sì che si permetta a tutta la popolazione di crescere ed evolversi al meglio. Un impianto sportivo come quello previsto per il PSE può essere un luogo in cui promuovere e vivere l’inclusione nel quotidiano, grazie alla vicinanza dello sport di grande livello con quello paralimpico, forse oggi ancora considerato minore ma capace di fungere da stimolo e da esempio utile per dare un impulso di positività a tutto il movimento sportivo ticinese. Ci piacerebbe quindi vedere realizzato a Cornaredo – il prima possibile e non fra 20 anni - un punto d’incontro di riferimento per il Ticino per tutte le discipline sportive per disabili come Handbike, Scherma paralimpica, Basket e molti altre. Un luogo che oltre agli aspetti logistici e di struttura sia capace di guardare a tutte le persone in un progetto dove la socialità diventa linfa generativa di un’anima della Città.

Inoltre è fondamentale non sottovalutare il valore culturale delle discipline sportive, intese come un ambiente dove poter far crescere i giovani educandoli con una sensibilità umana accresciuta grazie alla vicinanza di atleti diversamente abili. Lo sport aiuta ed educa a superare le barriere dell’indifferenza e gli stereotipi della normalità perché, se guardiamo attentamente la realtà, scopriamo insieme che normale è solamente l’unicità di ciascun individuo. Unico e diverso sono sostanzialmente più dei sinonimi che non dei termini in contrapposizione, perché alimentano la ricchezza e la vita delle nostre comunità che necessitano oggi più che mai dei luoghi come il Polo Sportivo e degli Eventi.

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