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L'OSPITEIniziativa 99%: farlocca già nel nome

29.08.21 - 09:45
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi
tipress
Iniziativa 99%: farlocca già nel nome
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi

Il prossimo 26 settembre saremo chiamati a votare sulla cosiddetta "iniziativa 99%". L’iniziativa vorrebbe tassare al 150% i redditi da capitale sopra una determinata soglia.

In altre parole: una volta superato il fatidico limite - che i promotori collocano a 100mila Fr - 100 Fr verrebbero tassati come se fossero 150. La furia tassaiola arriva dunque al punto di imporre un reddito che nemmeno esiste. Senza contare che, sempre in base alla Costituzione, la Confederazione può applicare al reddito delle persone fisiche un’aliquota massima dell’11.5%; con l’iniziativa, l’aliquota salirebbe sopra il 17%.

E cosa dire del fatto che il concetto di “reddito da capitale”, che sta alla base dell’iniziativa, è sconosciuto al diritto fiscale svizzero?  

L’iniziativa è farlocca già nel nome (“Iniziativa 99%”). Con questa dicitura, si vuole far credere che solo l’1% della popolazione, ossia i più ricchi, sarebbe colpito dalla fiscalità “monstre”. La realtà è ben diversa.

Ad essere pesantemente penalizzate dalla predazione rossa sarebbero in prima linea le aziende familiari, come pure le start up. Ed anche i normali cittadini.

Il deprecato “capitale” è infatti presupposto per gli investimenti e per il mantenimento e la creazione di posti di lavoro. La tassazione da rapina proposta dai socialisti non esiste da nessun’altra parte al mondo e sottrarrebbe sostanza alle aziende svizzere; sostanza che è necessaria alla loro sopravvivenza.

E’ il colmo che da un lato l’ente pubblico, per i noti motivi, metta sul tavolo miliardi (di proprietà dei contribuenti) per salvare le imprese ed i posti di lavoro. Poi però arrivano i tassaioli rossi e pretendono di spremerle come limoni bio.

L’iniziativa del sedicente 99% è deleteria in particolare per le successioni aziendali, già difficili di loro. Infatti ne fa esplodere i costi. In Svizzera nei prossimi cinque anni più di 74mila imprese, per oltre 400mila posti di lavoro, dovranno regolare la propria successione. L’accettazione dell’iniziativa avrebbe conseguenze devastanti per queste società.

Anche le start up verrebbero colpite in modo massiccio. I loro fondatori spesso si accontentano di paghe modeste, per poi rifarsi al momento dell’alienazione della società. Di conseguenza, se la vendita di una start up viene gravata con una fiscalità da rapina come quella prevista dall’iniziativa, la Svizzera perderà ogni attrattiva come sede per queste realtà.

L’iniziativa 99% danneggerebbe pesantemente la piazza economica elvetica. Ne distruggerebbe l’attrattività sia per le imprese esistenti che le per società estere, le quali si guarderebbero bene dall’arrivare da noi. Idem per i contribuenti più facoltosi: sono pochi, ma il loro apporto è determinante per il gettito cantonale e comunale.

L’iniziativa però tocca anche il singolo cittadino.

Oggi alla tassazione del reddito da capitale esistono alcune deroghe. L’iniziativa intende annullarle. Ad esempio, il piccolo investitore che vende delle azioni ricavando un plusvalore allo stato attuale è esentasse: con l’iniziativa non lo sarebbe più. In aggiunta l’iniziativa, tanto per non farsi mancare niente, pone le basi per l’introduzione di una tassa sugli utili immobiliari anche a livello federale, che si cumulerebbe a quelle cantonali. Altro che mungere i super-ricchi! Ancora una volta, si va a depredare il ceto medio.

 

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