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L'OSPITEFoce del Cassarate: troppi detriti, attenzione alle prossime forti piogge

26.04.21 - 16:59
Massimo Bartolini, Partito Verdi liberali Lugano
Massimo Bartolini
Foce del Cassarate: troppi detriti, attenzione alle prossime forti piogge
Massimo Bartolini, Partito Verdi liberali Lugano

La foce del Cassarate negli ultimi anni è stata al centro di diverse discussioni a livello comunale, dal referendum per la riqualifica, a croce e delizia delle serate estive e delle serate covid.

È innegabile che sia un punto di ritrovo e di relax molto apprezzato da turisti e residenti, da giovani e adulti, ma negli ultimi mesi, si può notare un certo stato di abbandono. Le ultime 2 piene del fiume, dovute alle forti precipitazioni, hanno modificato il letto del fiume negli ultimi 150m, creando delle isole di detriti (sassi e ghiaia) e naturalmente non può mancare la presenza di rifiuti di vario genere, lasciati da chi la frequenta e senza curanza abbandona un po’ di tutto, ma anche oggetti portati a valle dalle acque.

Lo scorso anno filmavo decine di Cavedani, Trote e Avannotti, che risalivano la Foce o se stavano tranquilli a nuotare, quest’anno non c’è n’è traccia, sicuramente i detriti che ostacolano il collegamento tra fiume e lago ne impedisce l’entrata e la loro presenza.

Queste isole di detriti (vedi foto) rischieranno di creare problematiche nelle prossime piene, ormai maggio è alle porte e, come quasi ogni anno, è facile prevedere le classiche forti piogge primaverili, queste isole di detriti ostacolano lo scorrere delle acque verso il lago e riempiono il letto del fiume, facilitando e velocizzando l’innalzamento del fiume in caso di piene.

Come ovviare e cosa fare dei detriti?
Semplice, con qualche lavoro di riqualifica questi detriti potrebbero essere spostati sulla sponda destra, lato Parco Ciani, e ridistribuirli sulla spiaggia già presente e allungandola in direzione Villa Ciani, tutto materiale gratuito e naturale, per offrire maggior spazi a chi regolarmente già ne usufruisce. Esiste una legge a livello Cantonale che potrebbe ostacolare i lavori, ma qui servirebbe buon senso da parte della autorità, del resto sarebbero interventi a beneficio di sicurezza e della fauna ittica locale.

I fiumi si sa che sono i più grandi trasportatori di detriti e rifiuti verso laghi e Mari, quindi per combattere il continuo affluire di questi vettori di inquinamento bisognerebbe cominciare a lavorare proprio sui fiumi e non solo nella loro destinazione finale, è un come voler svuotare un lavandino, non cominci dallo svuotarlo ma cominci col spegnere il rubinetto che lo riempie, dopo puoi tranquillamente cominciare a svuotarlo con calma.

Nelle prossime settimane vorrei organizzare, con il partito dei Verdi Liberali una risalita a piedi del fiume, visto che le acque sono molto basse, partendo dalla foce e risalendo, se possibile, fino all’altezza del ponte di Pregassona, muniti di stivali e sacchi, magari la gentilmente collaborazione del Dicastero Spazi urbani, per raccogliere ogni genere di rifiuti presente in modo da evitare che questi raggiungano il lago. L’idea sarebbe di fare una spedizione interpartitica, con candidati eletti e non, in modo da lanciare il messaggio che anche la politica può fare qualcosa, non solo approvando leggi o divieti, ma anche sul campo e dando per primi il buon esempio, ogni tanto “sporcarsi” le mani fa bene a tutti.

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