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L'OSPITEParlamento. Quel gesto che fa male alle donne

26.09.20 - 00:00
Luca Campana
Luca Campana
Parlamento. Quel gesto che fa male alle donne
Luca Campana

Donne e uomini in carica che si battono il cinque e che felici si avvicinano per festeggiare la vincita del "gruppo" di ben 38 deputati (quasi tutti di due gruppi politici) sulla richiesta per una commissione di inchiesta sugli abusi sessuali nell'amministrazione pubblica, io da semplice cittadino non lo posso proprio metabolizzare; fa proprio male.

Sembra che le omertà e le ingiustizie continuino con il placet di parte di quelle persone che in sostanza sono state votate per fare solo gli interessi dei cittadini, soprattutto che dovrebbero tutelare le donne più indifese e che si ritrovano ad affrontare ingiustizie sul posto di lavoro; dal quel che si è potuto vedere sono invece gli interessi di parte a prevalere, con tutti volti a proteggersi le spalle e soprattutto proteggere parte dei funzionari "corrotti", sennò non ci si spiega perché non si debba approfondire meglio tutta una serie di problematiche nell'organizzazione cantonale e fatti che sono purtroppo oggettivi e ampiamente mediatizzati e da tutti nel tempo pure recriminati. Forse…. (scrivo forse ma per molte altre persone è palese) la vera motivazione sta nel non sostenere la CPI perché si vorrebbe coprire ex amici di partito, che hanno per più di 15 anni perpetrato fatti gravi ai danni di diverse donne nell'ente cantonale.

La verità la sanno in pochi ed intimi, un fatto però è certo, le maglie del potere sono abbastanza lunghe e non è difficile trovare in essa fatti passati di cronaca giudiziaria complicità in tal senso (funzionari, docenti, allenatori) protetti dal partito o dal singolo potentato, rappresenta una triste realtà. Chissà mai che poi con un'inchiesta si scopra altro, non sia mai, tutti zitti e aspettiamo la prescrizione che la giurisprudenza è limitata, anche questo è un modo tutto triste per fare politica, rodato. Nel complesso di quello che si è assistito ieri sera in streaming il tutto si risolve, in: io ti do una mano e tu ricambi…. Scandalo dopo scandalo, c'è almeno la garanzia di vedersi impuniti e al riparo, altro che parlare della retorica sulla divisione dei poteri, della democrazia; tutto va sotto il tappetino della moralità istituzionale, in barba ai più deboli della società.

Quello che comunque fa tristezza è vedere donne che si mettono sulla barricata e festeggiano come se fosse l'elezione di un nuovo consigliere federale oppure di un obiettivo strategico di rilevanza nazionale, mentre in ballo c'era solo la sofferenza di donne che non hanno potuto vedere "salva" la propria dignità proprio in un settore che appartiene allo Stato.

Ieri è stata una giornata nera per le donne, si possono fare tutte le discussioni che sì vogliono ma la politica ticinese ha tristemente perso.

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