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L'OSPITEL’unione nazionale degli studenti e delle studentesse dice "no" all’iniziativa per la limitazione

21.09.20 - 09:41
Francesco Bee, copresidente dell'Unione degli Universitari
Francesco Bee
L’unione nazionale degli studenti e delle studentesse dice "no" all’iniziativa per la limitazione
Francesco Bee, copresidente dell'Unione degli Universitari

Perché l’Unione Svizzera degli e delle Universitari-e dice NO all’iniziativa per la limitazione?

La cosiddetta iniziativa per la limitazione mette in pericolo la qualità dello spazio svizzero dell’istruzione e delle scuole superiori. L’accettazione dell’iniziativa porterebbe con sé profonde conseguenze per la Svizzera. La collaborazione a livello europeo, preziosa e redditizia per le scuole superiori e i/le loro studenti/esse, verrebbe messa a repentaglio, le possibilità di scambio e la mobilità verrebbero messe in pericolo a lungo termine e l’istruzione e la ricerca in Svizzera verrebbero danneggiate.

Com’è costituito il rapporto tra la Svizzera e l’Unione Europea nell’ambito dell’istruzione?

Nell’ambito dell’istruzione sono due i programmi dell’UE che hanno particolare importanza per gli/le studenti/esse e le scuole superiori: Horizon Europe e Erasmus+. Horizon Europe è il programma di finanziamento per la ricerca e l’innovazione più grande e comprensivo del mondo. In quest’ambito, la Svizzera collabora con l’UE dagli anni ’80. Oggi, Horizon Europe fa parte del pacchetto dei Bilaterali I.

Nonostante l’importanza delle sinergie con Horizon Europe, Erasmus+ è di maggiore rilevanza per gli/le studenti/esse. Erasmus+ è il programma quadro dell’UE nell’ambito dell’istruzione e della formazione della gioventù e dello sport. Sebbene questo programma venga spesso ridotto alla mobilità studentesca, esso comprende diversi altri settori. Questi includono per esempio la mobilità per i/le insegnanti, progetti di cooperazione, come pure progetti per l’attuazione di riforme politiche. In tutto ciò sono consapevolmente accentuate l’interfaccia tra istruzione e mondo del lavoro e la formazione professionale.

La Svizzera partecipò inizialmente al programma educativo europeo nel 1992. Nel 2011, dopo la ratifica di un accordo bilaterale con l’UE, la Svizzera ottenne lo status di partner a tutti gli effetti. Dal 2014 la Svizzera non è più associata a pieno titolo.

L’esperienza ha mostrato i danni duraturi che l’isolamento può causare per l’istruzione.

Dopo l’accettazione dell’iniziativa popolare contro l’immigrazione di massa nel febbraio 2014, l’UE escluse la Svizzera da Horizon e Erasmus+. Passarono diversi anni prima che la Svizzera poté di nuovo diventare membro del programma di ricerca. Per quanto riguarda Erasmus+, gli/le studenti/esse attendono dal 2014 che la Svizzera possa di nuovo partecipare. Per questa ragione l’USU ha lanciato una petizione per muovere il Consiglio federale a riprendere le negoziazioni per l’associazione a Erasmus+. Le esperienze del passato mostrano chiaramente i rischi che un’accettazione dell’iniziativa per la limitazione porterebbe con sé.

Lo scambio e il dialogo sono in pericolo!

L’iniziativa per la limitazione è formulata in modo chiaro e inconfondibile. Se venisse accettata, l’accordo di libera circolazione delle persone – e, con essa, per via della clausola ghigliottina, tutti i Bilaterali I – dovrebbero essere annullati. Studiare in Europa da svizzero o svizzera – e vice versa – diventerebbe enormemente difficile. La Svizzera verrebbe espulsa da Horizon Europe e un’associazione a Erasmus+ diventerebbe praticamente impossibile a lungo termine.

In sintesi:

L’iniziativa per la limitazione mette a rischio gli standard svizzeri d’istruzione e di ricerca a cuor leggero: gli studi, la scienza e la ricerca vivono di diversità e scambio. A questo scopo sono necessarie delle scuole superiori svizzere aperte e ben integrate nella rete europea.

Per questo l’Unione Svizzera degli e delle Universitari-e dice NO all’iniziativa per la limitazione

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