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L'OSPITEIo sono come luce

04.09.20 - 15:26
Patrick Scimè
Patrick Scimè
Io sono come luce
Patrick Scimè

Molto tempo fa, ho visto queste Alpi incontaminate, non esistevano rifiuti di plastica, non esisteva inquinamento. Avevo un compito molto importante assegnato dalla Natura stessa, dalla Vita. In cambio di cibo dovevo rendere forti e belle molte creature che popolavano queste terre magnifiche. Dovevo assicurare loro il giusto spazio e le giuste risorse alimentari. Questo compito mi era stato assegnato per poter garantire un perfetto equilibrio. Anche le piante erano sotto la nostra responsabilità, poiché loro danno ossigeno, cibo e casa a tutti. Questo compito però aveva una regola inderogabile: ovvero quella di vivere in piccole famiglie di al massimo 7-8 componenti e ogni famiglia deve avere una zona specifica dove stare ed è proibito varcare quella della famiglia vicina!

Un giorno ho visto arrivare una nuova creatura, si spostava su due piedi ed aveva pochi peli. Questo nuovo fratello ci ha adorati, perché da noi ha potuto imparare molto: la nostra fedeltà nella famiglia, la nostra generosità, l’alleanza e anche come cacciare. Addirittura qualcuno di noi è andato a vivere assieme a questi fratelli bipedi e così ha loro potuto insegnare molto, ad esempio la fedeltà incondizionata. Per il nostro ruolo centrale alla prosperità di tutti i fratelli bipedi spelacchiati ci ha dato lo stesso nome della luce!

Ma come in ogni storia, un giorno tutto cambiò: il fratello bipede ha iniziato a non volerci più! Lui è cambiato, ha iniziato a tenere raggruppati tanti animali, ha iniziato a tagliare gli alberi e ha persino portato plastica su ogni cima di montagna! Sul nostro conto hanno iniziato a raccontare storie per fare paura ai loro bambini. A colpi di bastone con il rumore del tuono ci avevano uccisi quasi tutti, ma in pochissimi siamo riusciti a sopravvivere in alcuni posti lontani da loro. Poco per volta siamo tornati.

A volte qualcuno dei nostri giovani la combina grossa, come tutti i giovani d’altronde, ma spesso succede per errore siccome non essendoci ostacoli, ci troviamo di fronte a tante di quelle creature cacciabili. Purtroppo abbiamo ereditato colpe dei nostri ex familiari che anni fa sono andati a vivere con i bipedi spelacchiati. Sono quasi sempre loro che fanno i casini più grandi perché loro non hanno timore. Se uno di noi fa il casino può essere ucciso dai bipedi spelacchiati ma ora sembra che si possa ucciderci ancora prima che la combiniamo grossa! Sarebbe un guaio bello grande perché se uccidono un nostro familiare per sbaglio ci mettono in difficoltà e non riusciremo più a cacciare i selvatici e di conseguenza saremmo attratti dagli animali dei bipedi.

E sembra che sarà possibile in futuro l’uccisione di altri nostri fratelli e sorelle. Alcuni di loro già in passato hanno sofferto per i bipedi, oggi sono ancora in pochi e in difficoltà, alcuni non hanno mai combinato guai; ma i bipedi vogliono far loro del male!

Ricordatevi del nome che mi avete dato: lupo dal greco lukus, da lyké, ovvero luce! Con questo messaggio spero avervi illuminato per farvi ritrovare la via oltre questa oscurità! Il 27 settembre NO alla nuova legge sulla caccia.

 

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