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L'OSPITELa Grosse koalition delle tasse climatiche punisce i cittadini

12.06.20 - 19:30
Piero Marchesi, Consigliere nazionale e Presidente UDC Ticino
Piero Marchesi
La Grosse koalition delle tasse climatiche punisce i cittadini
Piero Marchesi, Consigliere nazionale e Presidente UDC Ticino

BERNA - Era prevista, è arrivata. Pesante, paternalista, costosa e vessatoria. La revisione della legge sulla CO2, seppur ancora non ancora formalmente approvata dalle Camere, ha ricevuto un primo benestare dal Consiglio nazionale, in particolare dalla “Grosse koalition” composta da socialisti, verdi, verdi liberali, PPD e PLR. Tutti assieme appassionatamente hanno deciso che la benzina dovrà essere tassata fino a ulteriori 12cts. al litro – potrebbe arrivare addirittura fino a 16cts. - , l’olio da riscaldamento fino a 24cts. al litro e i biglietti aerei verranno maggiorati con un nuovo prelievo che varierà dai 30 ai 120 franchi. Tutto questo è stato voluto dalla maggioranza dei partiti - l’UDC l’unico a opporsi con forza - per cercare di condizionare i comportamenti dei cittadini svizzeri, perché ritengono paternamente che la situazione attuale non sia più accettabile. La Svizzera, che produce solamente 1/1000 della CO2 mondiale, è il paese che più rispetta l’ambiente al mondo, questo secondo l’Environmental Performance Index (EPI). Si tratta di un indice che valuta i paesi analizzandoli sotto diversi parametri, dalla qualità dell’aria e acqua, alle emissioni di CO2, alla sostenibilità dell’agricoltura. Siamo i migliori al mondo, possiamo certamente fare ancora meglio, ma è necessario farlo vessando i cittadini con ulteriori tasse? Abbiamo dimostrato che si può essere i migliori al mondo investendo nell’innovazione e nella ricerca, oltretutto creando posti di lavoro e ricchezza. Invece no, la Grosse koalition ha deciso che seppur trovandoci in una posizione di vantaggio sia buona cosa chiamare i cittadini alla cassa per punire i comportamenti da loro ritenuti sbagliati. I cittadini delle zone periferiche, che sono spesso obbligati a utilizzare il mezzo privato per recarsi al lavoro, avranno un ulteriore aggravio seppur - anche volendolo - non avranno una valida alternativa all’utilizzo di questo mezzo che la maggioranza del Parlamento vuole invece limitare. I cittadini che possiedono un sistema di riscaldamento a olio – di solito più diffusi nelle zone periferiche - a suon di tasse e non stimolati invece dal progresso tecnologico, verranno di fatto obbligati a investire in un nuovo impianto più ecologico. Questa legge contribuirà ancor più ad allargare il divario tra le zone urbane – le città che di fatto beneficiano di una rete di trasporto pubblico efficiente, che permette addirittura di rinunciare definitivamente all’automobile – e le zone rurali, che di fatto hanno una situazione ben differente. Nelle città si guadagna mediamente molto di più che nelle zone di campagna, questo sommato alle tasse ecologiche contenute in questa legge, contribuiranno di fatto a accentuare il concetto che in città abiteranno i benestanti e in campagna i poveri. Chi anche in Ticino si lamenta dello spopolamento delle valli e delle zone periferiche sarà contento. A cercare di impedire questo è rimasto però solo l’UDC e pochi altri parlamentari. Per fortuna la decisione finale sarà del popolo, perché un referendum è quanto mai scontato.

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