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L'OSPITEGuardie di confine svizzere per confini svizzeri

09.03.20 - 20:00
Nadia Ghisolfi, responsabile Sindacato transfair Regione Sud
Archivio Tipress
Guardie di confine svizzere per confini svizzeri
Nadia Ghisolfi, responsabile Sindacato transfair Regione Sud

Essere una Guardia di Confine è molto più di un lavoro. Essere guardia di confine è una vocazione, la consapevolezza di essere in prima linea nella difesa dei nostri confini. È una cosa della quale ho avuto conferma nei miei anni da sindacalista, dove ho potuto constatare con mano come chi presta servizio per le Guardie di Confine sia spinto da una forte motivazione per dare il meglio di sé ogni giorno e da una profonda identificazione con la Svizzera e i suoi valori. Proprio per questo osservo con non poca preoccupazione al progetto denominato “DaziT” (progetto globale di modernizzazione e trasformazione dell’Amministrazione federale delle dogane), che rischia di compromettere in maniera irreversibile l'operato e l'efficienza dei "difensori" dei confini ticinesi e svizzeri nel controllo del grande traffico di persone e merci sull'asse Nord-Sud.

In particolare, con la riforma delle dogane verrà costituita un'unica struttura che riunisce tutte le competenze (controllo di persone, merci, veicoli e sicurezza dei confini; fatta eccezione per il servizio antifrode). Una maggiore razionalizzazione ed efficienza del servizio?  Questo quanto viene venduto - in teoria. Ma la pratica sembra andare in tutt’altra direzione, in particolare per quel che riguarda i criteri e i requisiti nell’assunzione del personale, permettendo forse anche agli stranieri di entrare a far parte delle Guardie di Confine? Il quesito era già stato sollevato nella scorsa legislatura ma il Consiglio federale non è stato esaustivo nella sua risposta, indicando che in futuro esamineranno per quali funzioni sarà necessario disporre della cittadinanza svizzera. Nel frattempo, in alcune posizioni “di prestigio/rilievo” sono state guarda caso assunte delle persone addirittura con il permesso B!

Non si tratta di voler essere razzisti o discriminatori, semplicemente di voler denunciare una follia: avete mai visto uno svizzero far parte della Guardia di Finanza italiana o di qualsiasi altro omologo di qualunque altro paese al mondo? Le Guardie di Confine Svizzere rispondono alla giustizia militare elvetica ed è evidente per chiunque che la sicurezza dei confini nazionali non può essere affidata a operatori che non hanno la nazionalità svizzera. Ripeto, questo non è un lavoro bensì una missione. Lasciare questa funzione, essenziale per la sicurezza del paese, a chi per ovvi motivi non può capire il valore del suo compito sarebbe un errore imperdonabile.

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