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L'OSPITEVietare le discriminazioni contro i lavoratori LGBT

28.01.20 - 07:52
Partito Comunista
Keystone
Vietare le discriminazioni contro i lavoratori LGBT
Partito Comunista

Attualmente in Svizzera la legge vieta le discriminazioni razziali: il prossimo 9 febbraio il popolo svizzero è chiamato a votare la proposta di rafforzare l’art. 261bis del Codice Penale, estendendone l’applicazione al fine di sanzionare anche le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

Il Partito Comunista ha discusso intensamente in seno al suo Comitato Centrale questa estensione della legge anti-razzismo. Non è stata una decisione veloce, come forse si potrebbe pensare a sinistra: abbiamo ponderato infatti anche gli argomenti del comitato “Sonderrechte NEIN” fondato da persone LGBT di destra, contrarie alla nuova norma in quanto ostili a creare leggi “speciali” solo per alcune minoranze. Dopo aver approfondito la questione, però, all’unanimità, abbiamo ritenuto preponderante contrastare odio e discriminazioni e quindi di votare a favore della riforma.

Non nascondiamo le perplessità sull’art. 261bis del Codice penale che in passato ha pure fatto prova di una certa ambiguità interpretativa, tanto che persino la Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) è dovuta intervenire contro la Svizzera a tutela della libertà di ricerca storica e di espressione verso persone accusate ingiustamente di “razzismo” in relazione alle proprie valutazioni su genocidi.

Tuttavia la nuova norma è molto chiara: essa non limiterà la libertà di discussione e di espressione sui diritti civili e su temi controversi di carattere etico, ma sarà mirata a tutelare i lavoratori e le lavoratrici che ancora oggi subiscono vessazioni pubbliche per il loro orientamento sessuale e sanzionerà esclusivamente quei comportamenti che discriminano una persona omosessuale o bisessuale. Il Partito Comunista ribadisce quindi il proprio invito a sostenere la modifica del Codice Penale.

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