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L'OSPITETredicesima AVS: a Lugano avrebbe potuto essere realtà dal 2009

24.01.20 - 20:36
Lorenzo Quadri, municipale leghista della Città di Lugano
Archivio Tipress
Tredicesima AVS: a Lugano avrebbe potuto essere realtà dal 2009
Lorenzo Quadri, municipale leghista della Città di Lugano

Sono passati quasi 11 anni dal 10 febbraio 2009. Quella sera, dopo oltre tre ore di dibattito, il triciclo PLR-PPD-PS in Consiglio comunale di Lugano affossò il Messaggio municipale che proponeva l’introduzione della “Tredicesima AVS” in città. Essendo un messaggio per l’appunto comunale, non si trattava di una vera rendita versata dall’AVS (che è federale e sulla quale un Comune non può intervenire) ma di una prestazione equivalente della città. Si trattava di un contributo mirato, frutto di un approfondito lavoro di calibrazione, a beneficio degli anziani di condizione economica modesta. Non era dunque un aiuto concesso a chiunque a innaffiatoio. Particolare attenzione era stata dedicata a quegli anziani che non hanno diritto alla prestazione complementare (PC) in quanto proprietari di una casetta. Il costo dell’operazione sarebbe stato di circa 2,5 milioni di Fr all’anno.

La proposta era giustificata sia dal profilo economico (costi sostenibili) che sociale (andava a beneficio degli anziani sfavoriti) che politico (riconoscimento di chi ha costruito il benessere del nostro Paese). Il progetto aveva sicuramente tutte le carte in regola per venire approvato, e infatti l’allora municipio licenziò il messaggio all’unanimità. Ma il problema era di politica, anzi di politichetta. Come troppo spesso accade.

È noto infatti che la Tredicesima AVS è un cavallo di battaglia della Lega praticamente dalla sua nascita (il bonus di 1'000 Fr per i “noss vecc” risale ai primi anni Novanta). E il triciclo PLR-PPD-PS non voleva in nessun caso darla vinta alla Lega. Di conseguenza, malgrado i municipali dei tre partiti citati avessero approvato la proposta (il messaggio, come detto, venne licenziato all’unanimità) i gruppi in Consiglio comunale votarono contro. I tentativi di camuffare l’ostruzionismo dietro argomentazioni arrampicate, pretestuose e traballanti, non ingannarono nessuno.

L’opposizione più feroce venne proprio dal partito socialista, che si vedeva superato dalla Lega sul terreno della socialità, considerato dai compagni propria esclusiva riserva di caccia. A darle voce fu l’allora capogruppo in CC Martino Rossi, attualmente riconvertitosi in esperto di aeronautica. Il risultato fu che a restare a bocca asciutta furono gli anziani luganesi che “tirano la cinghia”.

A seguito di questo deludente ostruzionismo, la Lega propose la Tredicesima AVS a livello cantonale tramite iniziativa popolare. Ancora una volta, il citato triciclo PLR-PPD-PS si mise di traverso per partito preso. Con in prima fila il solito PS.

Per questo lascia davvero di stucco che l’Unione sindacale svizzera (USS), che detta legge in casa socialista, abbia lanciato in queste settimane un’iniziativa popolare per introdurre a livello federale nientemeno che – udite udite - la Tredicesima mensilità AVS. L’USS parte dalla constatazione che sempre più anziani si trovano in difficoltà ad arrivare a fine mese, poiché le entrate sono sempre le stesse, mentre il costo della vita aumenta. Si potrebbe completare indicando che il costo della vita conoscerà una vera e propria impennata nel caso in cui venissero approvati i nuovi ecobalzelli e le nuove ecotasse che tanto piacciono all’area rossoverde, e che peseranno sui bilanci delle economie domestiche per migliaia di franchi all’anno.

L’iniziativa della sinistra sindacale sconfessa in maniera clamorosa sia il PS di Lugano che quello cantonale nel loro ostruzionismo alla Tredicesima AVS di matrice leghista. Non poteva esserci conferma più vistosa che “il re è nudo” e che la contrarietà socialista era dettata dalla consueta politichetta della ripicca e dell’affossamento per partito preso delle proposte in arrivo dagli odiati “nemici”.

Colmo di tutti i colmi: tra i pretesti addotti dal PS per respingere la tredicesima “leghista” c’era la fanfaluca che non si sarebbe trattato di un aiuto mirato, quando invece era vero proprio il contrario. Ma evidentemente il concetto di aiuto mirato a sinistra si applica a senso unico (come molti altri del resto: la morale, la legalità, il rispetto, la confidenzialità, eccetera eccetera). E infatti la Tredicesima AVS proposta dall’USS è il classico esempio di aiuto a innaffiatoio: ne beneficerebbero anche i milionari!

Si attende con curiosità di scoprire come giustificherà il PS un suo eventuale sostegno alla Tredicesima AVS a innaffiatoio a fronte del categorico rifiuto di quella “mirata”. Essendo una tale posizione platealmente ingiustificabile, è tuttavia più verosimile che proseguirà l’attuale, imbarazzato silenzio.

C’è da sperare che i cittadini, nel momento di depositare la scheda elettorale nell’urna, si ricorderanno di certe performance all’insegna della piccineria. Senza le quali la Tredicesima AVS, che evidentemente piace anche a sinistra, a Lugano sarebbe una realtà da oltre un decennio.

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