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L'OSPITEIl privilegio di decidere

16.10.19 - 20:27
Leonardo Piero Gaetano Bussi, UDC Ticino
Il privilegio di decidere
Leonardo Piero Gaetano Bussi, UDC Ticino

Domenica 20 Ottobre ci saranno le elezioni federali. Abituati come siamo a votare spesso, potremmo essere tentati di considerare questo passaggio elettorale come un evento ordinario, ma non lo è affatto.

I cinesi, quando vogliono augurare del male a una persona, dicono: “che tu possa vivere in tempi interessanti”, in quanto, nella mentalità cinese, interessante è sinonimo di complesso.
Noi tutti stiamo, in effetti, vivendo in tempi molto interessanti. Cambiamenti geopolitici, cambiamenti climatici, cambiamenti economico-sociali: il mondo sta cambiando velocemente tutto attorno alla nostra piccola grande Svizzera, e dobbiamo esserne consapevoli.

Non molto tempo fa, ho parlato della necessità per la Svizzera di riscoprire l’importanza di una forte e convinta difesa del proprio interesse nazionale e del proprio ruolo di nazione neutrale, in un mondo sempre più multipolare e attraversato da conflitti, non solo militari, ma anche e soprattutto economici. Oggi voglio parlarvi di un’altra grande sfida per tutti noi: difendere il nostro privilegio di decidere.

La Svizzera è una nazione per molti versi unica, un esperimento sociale, politico ed economico finora mai eguagliato nel suo successo. Una delle basi di questo successo è il privilegio di decidere: tutti noi svizzeri, con il nostro voto, possiamo decidere il destino della nostra nazione. Decidiamo chi ci rappresenta, approviamo o meno i progetti di riforma preparati dai nostri rappresentanti, decidiamo se costruire nuovi tunnel o autostrade, come aiutare gli anziani, come difendere l’ambiente e come gestire la nostra terra. Se siamo in tanti a volerlo, abbiamo persino il potere di chiamare l’intera Svizzera a decidere su di un qualsiasi argomento. Come cittadini, abbiamo un potere reale e l’ultima parola anche su questioni assai complesse e delicate.

Nessun altro Paese riconosce ai propri cittadini un così vasto e reale potere di prendere decisioni vincolanti per l’intera nazione. Solo la Svizzera. È un potere - e un dovere - che i nostri antenati si sono conquistati a caro prezzo e che ci hanno lasciato, perché sapevano che nessun imperatore o sovrano avrebbe mai avuto a cuore le sorti della Svizzera più di noi stessi.

L’Accordo Quadro, con il recepimento automatico del diritto europeo, minaccia di cambiare tutto questo; minaccia di togliere a tutti noi il privilegio di decidere per trasferirlo a istituzioni comunitarie piene di persone non elette da nessuno, ma comunque incaricate di creare norme che andranno ad impattare sulla vita di milioni di persone. Un burocrate a Bruxelles, che magari non ha mai neanche sentito parlare del Ticino, potrà quindi creare norme che, grazie al recepimento automatico, andranno a plasmare la vita di ogni singolo ticinese. E la cosa non sarà limitata solo alle grandi questioni: ci sono, infatti, norme europee che interessano tutti gli argomenti e tutti i settori produttivi, dall’educazione fino al diametro delle fragole.

È questo quello che vogliamo? Rinunciare al privilegio di decidere? Porre un diritto estero al di sopra della volontà del nostro popolo?

L’UDC difende, senza se e senza ma, il diritto del popolo svizzero a votare ed a decidere liberamente del proprio futuro, senza dover rendere conto ad istituzioni straniere. Il privilegio di decidere è infatti parte integrante della nostra storia e della nostra identità

Domenica 20 Ottobre, guardiamo con maggiore attenzione del solito la scheda elettorale, sentiamone il peso nelle nostre mani, riflettiamo tutti un attimo di più sul significato di quello che stiamo facendo e sul dono inestimabile che i nostri antenati ci hanno fatto.

Andiamo a votare, in quanto svizzeri e depositari del potere di decidere il futuro della nostra nazione, ma votiamo con convinzione UDC per restarlo.

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