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L'OSPITEPrima la Svizzera e gli svizzeri

05.08.19 - 06:16
Marco Chiesa, vicepresidente UDC svizzera
Tipress
Prima la Svizzera e gli svizzeri
Marco Chiesa, vicepresidente UDC svizzera

Non mi sentirete mai dire “Switzerland First”. Secondo il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis la Confederazione non deve perseguire i suoi interessi a scapito di altri Paesi. 

Alcuni bollano queste frasi semplicemente come infelici, altri pensano si tratti di un vero e proprio tradimento, altri ancora si tacciono per l’imbarazzo. Forse esistono anche degli svizzeri che le condividono. Forse. Non certo io che mi chiedo quali interessi dovrebbe perseguire la Confederazione, il Consiglio federale, il Parlamento, gli ambasciatori svizzeri nel mondo che fanno capo al Dipartimento diretto dallo stesso Cassis, se non quelli delle cittadine e dei cittadini del nostro Paese? Quelli degli altri forse? 

Le affermazioni del nostro ministro degli Esteri creano scalpore e mostrano la remissività di servizievoli élites che badano esclusivamente al politicamente corretto. In politica però le buone maniere da educati primi della classe non pagano sempre. In politica non si può piacere a tutti grazie ad atteggiamenti accondiscendenti e comprensivi. In politica girare impettiti in giacca e cravatta come dei maggiordomi non accresce la nostra credibilità. Perché queste attitudini e questi comportamenti sfociano spesso e volentieri in sudditanza e arrendevolezza, non certo in un’illuminata strategia diplomatica per difendere i nostri interessi. 

E allora ben venga un sano e orgoglioso “Prima la Svizzera e prima gli svizzeri”. Francamente è il minimo che mi aspetto da Palazzo federale ed è ciò che a differenza del Consigliere federale liberale ticinese non temo di dire e di fare. E questo non da oggi. 

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