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L'OSPITEEx BSI a Cadro e campi da tennis

22.05.19 - 16:57
Giovanni Pedrozzi, Ing. Geotecnico ETH, già Candidato al Gran Consiglio
Ex BSI a Cadro e campi da tennis
Giovanni Pedrozzi, Ing. Geotecnico ETH, già Candidato al Gran Consiglio

Nel prossimo decennio la Città di Lugano dovrà realizzare tanti progetti; i mezzi tecnici e finanziari a disposizione sono limitati, ma già adesso si devono preparare le opportunità per i progetti da sviluppare dopo il 2030. Il Municipio e il Consiglio Comunale devono essere coraggiosi, pensare e progettare a lungo termine, anche se ciò non porta a immediati consensi politici, e soprattutto non devono rinunciare a un progetto perché difficile. È stato bravo l’architetto Giorgio Giudici (uso appositamente il termine architetto e non sindaco), per aver avuto delle visioni e progettato a lungo termine. Dal polo sportivo al polo congressuale, progetti molto ambiziosi e impegnativi che permetteranno alla città di crescere con grande qualità.

Adesso sul tavolo del dibattito politico ci sono i terreni dell’ex. Centro ricreativo della BSI a Cadro, che appartengono a una banca che vuole sfruttarli edificando degli appartamenti. Tali terreni al momento sono vincolati e destinati esclusivamente ad insediamenti e strutture per attività di tempo libero e sport, ma se diventeranno edificabile, il loro valore aumenterà sensibilmente. Il vicesindaco Michele Bertini ha lanciato l’idea di acquistarli, adesso che constano ancora relativamente poco grazie al vincolo pianificatorio. Ci si chiede per far cosa? Io li acquisterei subito senza pensarci due volte; per il momento si potrebbe continuare ad utilizzare l’attuale centro (che è molto apprezzato per eventi pubblici e privati) e, una volta che i progetto dei poli saranno in cantiere, si penserà al loro uso.

Il passato ci insegna molto. Se guardiamo a Pregassona (che conosco bene perché ci sono nato e cresciuto), Venti anni fa l’ex. Comune di Pregassona pensava di vendere il grande terreno del Parco Viarno, a un prezzo che adesso sembrerebbe ridicolo. Per fortuna non lo ha fatto. Attualmente i terreni sono mal utilizzati, questo è vero, ma sono ancora “liberi” e disponibili perché si possa sfruttare tutto il loro enorme potenziale. In autunno verrà lanciato un concorso di progettazione per il nuovo Parco Viarno, per poi realizzarlo entro il 2024. Un straordinario valore aggiunto per questo quartiere di Lugano. Stessa storia per il terreno dietro alla Posta di Pregassona, dove è in costruzione la nuova casa per anziani e il nido d’infanzia, un bel polo intergenerazionale. C’era chi voleva venderli per risanare le finanze di Pregassona ed evitare la fusione con Lugano, che in realtà sarebbe stato solo rimandata: visione miope, a corto termine. Se fossero stati venduti, adesso nella parte centrale di Pregassona avremmo avuto un anonimo quartiere composto solo da palazzine residenziali, e senza vita sociale perché abitato da gente che parte la mattina per poi rientrare la sera.

Per la qualità di un quartiere è fondamentale avere delle strutture pubbliche inserite in un contesto residenziale, oltre ai servizi. Cadro è un bel paese, con poche infrastrutture pubbliche, ma con tanti terreni non edificati. Una situazione simile alla Pregassona di 20 anni fa. L’acquisto dei terreni dell’ex-BSI da parte della Città di Lugano, per assegnargli un contenuto pubblico, sarebbe veramente importate per il futuro del quartiere.

Suggerisco quindi un’idea, e c’è tutto il tempo per svilupparla. Perché non si spostano a Cadro i campi del Tennis al Lido? I terreni ex-BSI sono grandi e una parte potrebbe essere adibita a campi da tennis, che ci sono già. In centro città si libererebbe un grande spazio in posizione strategica, di cui attualmente usufruiscono poche persone. Questa idea creerà probabilmente degli scontenti (gli attuali fruitori dei campi di Tennis), ma questo motivo non deve indurre a rinunciare a questa idea senza un approfondimento. Si deve parlare con chi potrebbe essere scontentato, e assieme trovare una soluzione, difficile ma non impossibile: in qualche cassetto ci sarà la soluzione. Il peggior fallimento sarebbe non averci provato.

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