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L'OSPITELa diffusione delle fake news e la diatriba del 5G

21.05.19 - 14:46
Adriano Alari, PLRT Riviera
La diffusione delle fake news e la diatriba del 5G
Adriano Alari, PLRT Riviera

Il termine “Fake news” è entrato a far parte del linguaggio comune alle nostre latitudini dopo l’ultima  campagna elettorale statunitense, che ha visto vittorioso l’attuale inquilino della Casa Bianca. Donald Trump è un appassionato bugiardo, tanto che alcuni “fact checker”, vale a dire quei professionisti che controllano la veridicità delle affermazioni del presidente Trump (non ne avremmo bisogno anche in Ticino?), hanno individuato più di 10'000 menzogne dall’inizio della sua presidenza.

Negli ultimi anni l’utilizzo a fini propagandistici e politici dei social network ha preso sempre più piede soprattutto tra i non nativi digitali, tendenzialmente non avvezzi alla verifica dell’attendibilità delle fonti. Ciò, insieme alla diffusione di siti di notizie false, ha creato alcuni tormentoni isterici, ultimo dei quali proprio quello relativo all’introduzione in Svizzera delle famigerate antenne 5G e la loro pericolosità. Immediatamente alcuni politici hanno iniziato la loro battaglia contro l’introduzione di queste antenne, cavalcando ed alimentando la paura della popolazione scaturita dai social network (non è dato sapere se per fini elettorali o per reale preoccupazione).

Il 12 maggio sull’autorevole giornale americano NY Times è apparso un articolo sul tema, che non può che farci riflettere sull’influenza delle fake news sulle nostre vite e sui nostri politici. Viene infatti riportato che la paranoia 5G nasce da una pianificata campagna di disinformazione da parte di Russia Today denominata “5G Apocalypse”, che negli ultimi mesi ha ripetuto più e più volte quanto queste antenne siano pericolose, senza ovviamente uno straccio di evidenza scientifica.

La vera apocalisse in questo caso è la facilità con la quale veniamo convinti di fatti falsi (no vax dice qualcosa?) e le ripercussioni concrete di ciò sulla vita di tutti i giorni e addirittura sulla politica (sic!); basti vedere le elezioni americane influenzate e ora la questione 5G. Fortunatamente la recente notizia secondo cui Facebook abbia iniziato a cancellare utenti e pagine che hanno diffuso notizie false è confortante, ma c’è ancora molto da fare.

Concludo con un invito ai cittadini: prendiamo con le pinze ciò che vi viene propinato, soprattutto da fonti non attendibili. Un invito ai politici: non cavalcate l’onda delle emozioni scaturite da fatti falsi o incorretti, ne va del benessere del nostro Paese, manteniamoci indipendenti da queste dannose influenze estere che non ci competono. Un invito ai media, servizio pubblico compreso: verificate i fatti. Nelle ultime settimane sono apparsi numerosi servizi e articoli che han dato molto spazio alla questione, senza porsi troppe domande sulla fondatezza delle paure. Il vostro ruolo è troppo importante per essere banalizzato a semplice organo passacarte; siate più critici.

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