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L'OSPITELa miglior politica verde? Un’immigrazione moderata

13.03.19 - 14:52
Piero Marchesi, Candidato UDC al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio
La miglior politica verde? Un’immigrazione moderata
Piero Marchesi, Candidato UDC al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio

Manifestazioni e scioperi per il clima, rivendicazioni da più parti per una maggiore attenzione al problema del surriscaldamento terrestre, giovani attivisti che ispirandosi alla coraggiosa ragazzina svedese di nome Greta rivendicano una società più rispettosa dell’ambiente e l’ipocrisia dei vari partiti che provano a vestirsi di verde perché è di moda. Questo è lo scenario che vive anche la Svizzera e il Ticino, soprattutto nel periodo elettorale dove tutti vogliono dimostrarsi più verdi di un prato irlandese. Tutti, chi più chi meno, siamo attenti all’ambiente e all’uso parsimonioso delle risorse terrestri, negli ultimi mesi si sta però utilizzando con poca credibilità il tema perché elettoralmente pagante. La presidente del PLR svizzero, Petra Gössi, ha affermato che è necessario adottare una politica più verde riducendo le emissioni di Co2, il PPD e la sinistra da tempo ammiccano alle proposte di tassare le attività dei cittadini svizzeri che sono reputate poco virtuose per il clima, anche quando non ci sono reali alternative a questi comportamenti. I Verdi, da sempre molto estremisti sul tema, propongono addirittura di tassare i biglietti aerei in Svizzera, così si incasseranno un sacco di soldi e i viaggiatori per lavoro o per vacanza continueranno a volare quanto prima. Che brillante idea! Intendiamoci, sono il primo ad affermare che sia necessario fare di più, soprattutto nelle abitudini del singolo cittadino, ma vista la portata del tema è bene non scherzarci. Per questo si deve insistere nella sensibilizzazione e come Enti pubblici adoperarsi per fornire le alternative più virtuose ai cittadini. Siano esse nel trasporto pubblico, nel riciclaggio dei rifiuti o in qualsiasi altro ambito energetico. Illudersi di risolvere il problema ambientale globale solo come Svizzera, quando solamente l’America e la Cina inquinano più di tutto il resto del pianeta, è da pazzi. Questi partiti non vogliono ammettere e affrontare quella che è la causa principale dell’aumento dell’inquinamento, l’immigrazione incontrollata. A causa della libera circolazione delle persone, negli ultimi 10 anni la Svizzera è aumentata di 800'000 persone. Due volte la popolazione della città di Zurigo. Un aumento così considerevole genera un fabbisogno di molte case e appartamenti, la realizzazione di nuovi ospedali, negozi, strade e la conseguente riduzione degli spazi verdi e agricoli. Quelli che proprio gli ambientalisti difendono a spada tratta. La situazione causa pure maggiore produzione di rifiuti, smaltimento di acque fognarie, fabbisogno di acqua potabile e risorse in genere per soddisfare le esigenze di una nazione che demograficamente cresce senza pianificazione e controllo. Gli scenari sono pochi, o ci si affida all’autocastrazione proposta dagli ambientalisti e oramai apparentemente ben sostenuta da PLR, PPD e PS con limitazioni, tasse e balzelli, senza preoccuparsi minimamente dell’immigrazione, oppure come propone l’UDC, si gestisce con intelligenza l’immigrazione limitandola allo stretto necessario e attuando una politica ambientale sostenibile. Una Svizzera e un Ticino con un’immigrazione sotto controllo potranno avere un’economia rispettosa, uno sviluppo armonioso e un ambiente più sano e vivibile. La strana coalizione di chi l’ambiente lo vive in modo estremo e chi fino a ieri ha combattuto qualsiasi misura di protezione dell’ambiente e della gestione dell’immigrazione, potrà elettoralmente avere successo, ma fa semplicemente ridere i polli.

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