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L'OSPITENo ad un aumento delle franchigie di cassa malati!

11.03.19 - 13:13
Victoria Franchi, Candidata 73, Lista 5 (PLRT)
No ad un aumento delle franchigie di cassa malati!
Victoria Franchi, Candidata 73, Lista 5 (PLRT)

Gli aumenti delle franchigie non hanno inciso, nemmeno in passato, sull’evoluzione dei costi sanitari, che sono aumentati drasticamente e senza tregua. Dall’entrata in vigore della LAMal nel 1996 i premi casse malati sono aumentati del 170%, a parità di un aumento salariale medio del 20%, e rappresentano la seconda causa di indebitamento della popolazione Svizzera. E ora bisogna adeguare anche le franchigie?
Misura socialmente ingiusta, l’accesso alle cure sanitarie va garantito a tutti per non creare una medicina a due velocità.

I premi casse malati rappresentano la seconda causa di indebitamento della popolazione Svizzera. Ora si vuole aumentare anche le franchigie? Con questa modifica del sistema, voluta dal Nazionale e dagli Stati, gli assicurati dovranno supportare una parte ancora più ingente dei costi sanitari, passando da una franchigia ordinaria di 300 franchi a una di 350 franchi. Il progetto prevede che le franchigie ordinarie e opzionali siano regolarmente adeguate all’evoluzione dei costi, ogni 3-4 anni, escluse quelle per i bambini.

Bisogna trovare un reale freno all’incremento dei costi della salute e non è sicuramente aggravando il cittadino, che si trova già finanziariamente in difficoltà supportando già molto i costi sanitari, a frenarlo: gli aumenti delle franchigie non hanno inciso, nemmeno in passato, sull’evoluzione dei costi. Si ricorda infatti che una modifica del sistema delle franchigie era già avvenuta in passato, quando nel 1998 la franchigia di base pari a 150 franchi è aumentata a 230 franchi così come nel 2004 che è passata a 300 franchi. I problemi si sono risolti? Non mi sembra proprio! I costi della salute sono continuati a salire drasticamente e questa misura non si è rilevata efficace. Un numero sempre in aumento di assicurati non si reca dal medico perché non se lo può più permettere e tale meccanismo rischia solamente di incrementare questa tendenza.

Con l’aumento delle franchigie casse malati si vuole rafforzare la responsabilità individuale del paziente.
Certo, sono la prima a sostenere che ogni cittadino deve essere responsabile, e non solamente nel campo sanitario, ma non è mettendolo ulteriormente in difficoltà in un campo che gli è già difficile. Si parla mai invece della responsabilità, per citare un esempio, dei medici di famiglia, che mandano i pazienti un po’ troppo facilmente dagli specialisti, anche se in realtà non servirebbe? Oppure una presa di coscienza della sovra-medicalizzazione da parte dei medici, degli ospedali e della popolazione? Dalle statistiche si denota che il 10% delle prestazioni sanitarie svizzere, corrispondente a 9 miliardi CHF, sono definite cure evitabili, come per esempio i doppi controlli o i doppi passaggi alle tac, che peraltro, oltre che costituire costi inutili, rappresentano un danno alla salute del paziente.

La conclusione quindi? Gli aumenti delle franchigie casse malati non hanno inciso sull’evoluzione dei costi. L’accesso alle cure sanitarie va garantito a tutti. Questa misura è socialmente ingiusta perché colpisce poveri, malati cronici e anziani e crea una cosiddetta “medicina a due velocità”. Inoltre bisogna tenere conto che tale modifica potrebbe trasferire gli oneri sanitari dalla cassa malati all’assistenza e alle prestazioni complementari, creando ulteriori problemi a Cantoni e Comuni.

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