Cerca e trova immobili

L'OSPITESemaforisti rossi di rabbia? Calma e gesso

23.12.18 - 18:25
Bruno Storni Deputato in Gran Consiglio e Presidente ATA Svizzera Italiana
Tipress
Semaforisti rossi di rabbia? Calma e gesso
Bruno Storni Deputato in Gran Consiglio e Presidente ATA Svizzera Italiana

Alle reazioni dei semaforisti “rossi di rabbia” in questi giorni sulla stampa con tanto di accuse di autolesionismo e incompetenza ai promotori del sacrosanto referendum, contrappongo quanto segue per garantire una corretta informazione, purtroppo assente anche nei messaggi del CdS.

Parto dall’asserita scientificità del progetto e delle simulazioni a sostegno, per ribadire che quanto esposto nei messaggi del CdS si basa su dati stimati, su proiezioni che alla prima verifica si sono rivelate false, vedi aumento del traffico 2, 8% annui quando di fatto è dello 0,28% e da 5 anni praticamente stabile. Simulare matematicamente il comportamento di migliaia di automobilisti su una strada in situazione di saturazione (1200 v/h direzione) con 24 innesti stradali (dei quali 7-8 verranno semaforizzati), più 50 accesi privati o commerciali con 6 stazioni di servizio, non garantisce affatto risultati “scientifici” scontati; tant’è che anche tra i fautori adesso non solo si parla di “tentar non nuoce” per giustificare un credito da 3.3 mio ma si arriva ad afferma che nel caso non funzionassero i semafori possono essere spenti.

Un tentativo ad alto rischio di insuccesso che però di sicuro nuocerà alla sicurezza stradale, come documentato in decine di studi che dimostrano quanto la diffusione generalizzata di rotatorie al posto di incroci semaforizzati o meno, ha contribuito a ridurre drasticamente l’incidentalità di questi punti, dai semplici tamponamenti senza ferimenti agli incidenti più gravi con esito letale.

Nel rapporto MEVISA dell’UPI, le rotonde figurano, con le zone 30, zone incontro, corsie ciclabili e i limiti di velocità, tra le misure più usate e utili per migliorare la sicurezza stradale.

Ai tentativi che nuocciono preferisco la certezza che dal 2020 avremo il doppio di TILO lungo quel tratto: 2000 posti in più a sedere all’ora, raddoppio anche per l’autoservizio nel Locarnese urbano .

Le Autorità Locarnesi, invece di sparare a zero sui referendisti , avrebbero potuto dimostrarsi più attive nella messa in cantiere delle opere previste nel Programma d’Agglomerato PALoc2 dal 2015 al 2018; il poco realizzato finora: allargamento del marciapiede sul ponte Ticino (non terminato), un paio di dossi in fondo a Via Simen Minusio, e rifacimento della passerella di Moghegno non rispettando le norme di sicurezza per percorsi ciclabili. Ma purtroppo anche sul Paloc producono informazioni scorrette, come quella che sarebbe stato giudicato dalla Confederazione come “ottimo”, da primo della classe, quando invece, con 6 punti sul massimo di 12, rientra nella categoria “sufficiente” ottenendo il sussidio minimo per la categoria poco costosi.

Calma e gesso, la mobilità nel Locarnese non la miglioriamo “rossi di rabbia” con controproducenti affrettati tentativi a colpi di milioni, ma con metodo e trasparenza.

Per saperne di più www.bastasprechi.ch dove si può scaricare il formulario. Solo gli aventi diritto di voto in Ticino possono firmare il referendum, in ogni singolo formulario possono firmare solo persone domiciliate nello stesso comune politico che va indicato nell’apposita casella.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE