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OSPITEFontanieri, l’acqua ci sta a cuore

13.07.18 - 11:54
Associazione Fontanieri Ticinesi
Fontanieri, l’acqua ci sta a cuore
Associazione Fontanieri Ticinesi

Una rilevante professione la cui importanza era riconosciuta già nell’antichità. A livello Svizzero però solo a partire dagli anni ‘60 si iniziò ad ottenere un riconoscimento a livello politico, elaborando soprattutto delle direttive che entrarono in vigore nel ‘71 grazie all’Associazione Svizzera dei Fontanieri (SBV) e la Società Svizzera delle industrie del Gas e delle Acque (SSIGA).
Si iniziò così a parlare di “Fontaniere con brevetto federale” ufficializzando così l’importanza della professione.

Le direttive, denominate W11, erano già formulate in modo ottimale, così da richiedere solo alcune piccole aggiunte nel 1997, così da adeguarle alla nuova legislazione sulle derrate alimentari.

Queste direttive sono in vigore su tutto il territorio Svizzero. Ma – e qui giungiamo alla nota dolente – in Ticino, a parte qualche comune e azienda, la figura professionale di “Fontaniere con brevetto federale” non viene ancora riconosciuta a livello dei comuni, che nella maggior parte dei casi continuano ad affidarsi sì a Fontanieri diplomati, ma senza il riconoscimento effettivo della professione e della necessità di frequentare corsi di aggiornamento e di formazione supplementari.

Oggi, nel 2018, il fontaniere deve possedere conoscenze sulla sicurezza, sull’igiene, sull’informatica e sull’elaborazione di dati delicati. Non può quindi essere un operaio che, a tempo perso, viene pregato di risolvere problematiche, anche vitali per la popolazione, solo grazie al suo interesse personale nella professione svolta.

Da tempo l’Associazione Fontanieri Ticinesi si sta battendo affinché anche in Ticino si dia a Cesare ciò che è di Cesare, ma fino ad oggi la sua voce è rimasta inascoltata.

Forse si stanno però interessando alla questione alcune figure di spicco del mondo politico ticinese, persone che hanno afferrato il messaggio che si sta gridando da tempo. Sono infatti previsti, a brevissimo tempo, incontri ufficiali con il presidente dell’Associazione Fontanieri Ticinesi – Matteo Negri di Castel San Pietro – che lasciano presagire l’arrivo anche in Ticino di una realtà che da quasi mezzo secolo esiste nel resto della Svizzera.

Con l’auspicio che la figura del fontaniere possa godere di sempre maggiore attenzione e riconoscimento, rendendo ad esempio obbligatoria la sua presenza nei Comuni e nelle Aziende di acqua potabile. L’obbligatorietà potrebbe infatti garantire una maggiore continuità di controllo e supervisione, grazie a professionisti che non si occupano solo della manutenzione dell’acquedotto, ma anche delle sue potenzialità di sviluppo e della valorizzazione delle collaborazioni con i Comuni limitrofi.

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