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L'OSPITEMendrisiotto: Risanamento dell’aria in consultazione il nuovo piano

27.03.18 - 11:05
Matteo Muschietti – responsabile Dicastero Ambiente Coldrerio
Mendrisiotto: Risanamento dell’aria in consultazione il nuovo piano
Matteo Muschietti – responsabile Dicastero Ambiente Coldrerio

Il Dipartimento del territorio ha inviato a tutti i comuni il documento del piano di risanamento dell’aria 2017. E’ un documento di 70 pagine che parla di tutte le fonti di inquinamento dell’aria. La popolazione del Mendrisiotto è molto toccata da questo problema, con il quale convive tutti i giorni. Le ultime abbondanti precipitazioni di marzo hanno contribuito in modo naturale ad abbassare la presenza delle famigerate polveri fini, mantenendo un inquinamento al di sotto dei parametri d’allarme. Anche le falde hanno potuto beneficiare di un copioso aumento dovuto alla pioggia.

Il documento ricevuto dal dipartimento resta comunque d’attualità e illustra tutte le fonti di inquinamento della nostra aria, dal riscaldamento delle nostre abitazioni, traffico, industrie sino all’agricoltura.

I caminetti delle nostre case sono una fonte di inquinamento significativa. Infatti, specialmente bruciando legna non conforme, si va ad incrementare in modo sensibile l’immissione di polveri fini nell’aria. Nel documento vengono indicati il tipo di legna da bruciare (legna secca e di faggio) per limitare i danni, con il consiglio di non accendere il caminetto in presenza di forte smog, e, se possibile, di farne a meno in generale, soprattutto qui nel Mendrisiotto. Basta osservare, per capire che il consiglio è davvero valido, la cappa formata dalle esalazioni dei caminetti uscendo di casa il mattino di una giornata d’inverno. Quindi questa fonte di calore deve essere adoperata in modo molto restrittivo e con legname conforme, escludendo quello proveniente dall’edilizia perché inquinante. Altri punti sono sollevati nel documento, come l’urgenza di abbandonare l’uso di prodotti fossili per scaldarci o misure come la regolamentazione dello spandimento del colaticcio in agricoltura proveniente dall’allevamento degli animali, che si potrà in un primo momento effettuare solamente quando piove e con un passaggio immediato dell’aratro. L’ammoniaca contenuta nel colaticcio produce infatti molte polveri fini.

Anche le industrie dovranno adeguarsi e cercare con tutte le forze di diminuire le fonti inquinanti. L’impatto del traffico, importante nel nostro distretto, è uno dei problemi più gravi e costanti. La popolazione va educata ad usare i mezzi pubblici, a condividere l’auto per recarsi al lavoro, rinunciando ad una frenetica mobilità individuale. Va riaperto subito un dialogo costante con i comuni al di là della frontiera, per avere regole comuni da far rispettare in un progetto a lungo termine, perché i problemi sono gli stessi. La Regio Insubrica, come promesso, ha il dovere di indire al più presto una riunione con tutti i responsabili e discutere il documento interreg che tratta dell’inquinamento dell’aria in Ticino e Lombardia, perché l’inquinamento non segue logiche umane come i confini o le nazioni. Con l’esistenza di una volontà comune, transfrontaliera, si può dare respiro all’allestimento di soluzioni più ampie, nonché a tutta la gente, nostra e dei nostri vicini.

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