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L'OSPITEIl servizio pubblico può tornare a respirare

05.03.18 - 09:44
Generazione Giovani PPD Ticino
Il servizio pubblico può tornare a respirare
Generazione Giovani PPD Ticino

Il giorno del giudizio è arrivato. Gli intensi mesi di lavoro per contrastare la pericolosa iniziativa popolare “Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)” hanno dato i loro frutti. La democrazia torna a casa con una grande vittoria nei confronti di chi, da un momento all’altro, voleva creare disoccupazione e regalare i nostri servizi radiotelevisivi al miglior offerente.

Oggigiorno, la radio e la televisione non hanno solo la funzione di intrattenimento e di informazione. Questi, infatti, rappresentano i mezzi tramite i quali l’istruzione, la cultura e la libera formazione delle opinioni sono garantiti alle cittadine e ai cittadini di qualunque angolo della Svizzera. Il servizio radiotelevisivo, di cui continueremo a godere nei prossimi anni, rappresenta, tra l’altro, una soluzione pragmatica e federalista che permette di tener conto delle particolarità e della diversità dei bisogni che i singoli Cantoni rendono manifesti.

Secondo Generazione Giovani PPD Ticino, i fautori dell’iniziativa non solo hanno sottovalutato il vero interesse della popolazione nel mantenere la qualità e la neutralità dei servizi di radiotelevisione, ma hanno anche cercato di nascondere sotto il nome “No Billag” la brutalità dei restanti tre capoversi della modifica costituzionale da loro proposta. Tuttavia, il popolo è riuscito a difendere orgogliosamente gli ottimi servizi che giornalmente riceve da Radio 3iii, Radio Fiume Ticino, RSI, Teleticino, Rete Uno, Rete Due e Rete Tre.

LESSON LEARNT?

Nonostante il successo della campagna “No a No-Billag”, ci si rende conto che, adesso, il servizio pubblico non deve adagiarsi, anzi deve sfruttare il suo margine di miglioramento per ottimizzarsi e per restare costantemente al passo con le esigenze del pubblico. Questo fatto è particolarmente degno di nota per il fatto che, stando alle urne, in Ticino ci sono quasi 50'000 persone che dall’oggi al domani sono pronte a dire “addio” all’odierno servizio pubblico di radiotelevisione.

In quanto Giovani, siamo convinti che l’offerta debba restare attrattiva. Per quanto riguarda l’onere finanziario del canone, sarà necessario trovare delle soluzioni affinché sia pagato non solo da tutti, ma che sia dunque pagato anche di meno da tutti.

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