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L'OSPITEFedercommercio: giù la maschera!

27.01.16 - 16:39
Sindacato OCST
Foto Ti-Press
Federcommercio: giù la maschera!
Sindacato OCST

Il prossimo 28 febbraio il popolo ticinese sarà chiamato a esprimersi, per l’ennesima volta, su un’estensione degli orari di apertura dei negozi. Questa, a differenza delle passate, assume un valore maggiore: ai cittadini si chiederà infatti di esprimere il proprio parere su una finestra di aperture dei negozi più ampia agganciata all’adozione di un contratto collettivo di lavoro (CCL) vincolante per tutto il settore. La nuova legge entrerà in vigore solo se un CCL sarà siglato.

In questo contesto sorprende la perseveranza della Federcommercio nel non aver mai comunicato la propria disponibilità ad avviare le trattative con le organizzazioni sindacali. Gli unici apprezzamenti che sono stati pubblicamente resi noti da singoli appartenenti alla Federcommercio si limitano a “l’abbinamento legge/contratto è un ricatto” e “spada di Damocle messa dal sindacato OCST sulla legge”.

Il sindacato OCST, convocato il proprio Consiglio direttivo (assemblea cantonale) il prossimo 2 febbraio darà la propria indicazione di voto, l’orientamento prevalente è quello di non sostenere le argomentazioni dei referendisti in quanto:

La mezz’ora in più giornaliera non stravolge il commercio, ne dal punto di vista di chi organizza il lavoro e di chi il lavoro lo effettua.

La frammentazione del tempo di lavoro (personale chiamato sul posto di lavoro solo quando vi è una concreta necessità), fonte di grande preoccupazione di OCST, può essere circoscritta unicamente con un CCL.

L’introduzione di una Commissione consultiva sulle deroghe conferisce maggiori garanzie di condivisione in merito alle deroghe per aperture straordinarie.

Si pongono le basi, finalmente, per creare un partenariato sociale forte di cui beneficeranno sia i lavoratori che i datori di lavoro.

OCST chiede pertanto alla Federcommercio di uscire dal silenzio ipocrita di chi, subdolamente, pretende di sdoganare oggi il messaggio “orari più liberi” e riservarsi domani di utilizzare le vie legali per annullare l’aggancio al CCL.

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