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MUSICADeep Arte tra visioni psichedeliche e vizi

26.01.23 - 06:30
I due singoli "Sunny Today" e "Déi Vizi" anticipano l'album che uscirà il prossimo mese di febbraio
DEEP ARTE
Deep Arte tra visioni psichedeliche e vizi
I due singoli "Sunny Today" e "Déi Vizi" anticipano l'album che uscirà il prossimo mese di febbraio

LUGANO - "Sunny Today" e "Déi Vizi": sono i singoli pubblicati dai Deep Arte con la giovane etichetta ticinese Safe Port Production. Si tratta dei primi due estratti da "Giant Sun", l'album in uscita il prossimo 11 febbraio e che segna il secondo lavoro sulla lunga distanza della band, dopo "Spazio" del 2022.

Complesso fluido che spazia tra molteplici generi (dallo stoner alla musica orientale), ha un approccio originale e interessante. Ne abbiamo parlato con Nicolas Pontiggia (batteria), che condivide la scena con Lisa Attivissimo (voce principale), Raffaele Ancarola (chitarre), Massimiliano Marra (basso), Sara Crameri (backing vocals), Luca Sormani (tastiere) e Giovanni Falbo (sassofono). Fabio Marulli si è occupato di mixaggio e masterizzazione.

Partiamo da "Sunny Today", brano dal sapore vintage. Com'è nato?
«Un pomeriggio dell'estate scorsa Raffaele è arrivato, ha tirato fuori la chitarra e ha suonato e cantato questa cosa meravigliosa. Alla fine abbiamo applaudito. Pensavo che l'avesse scritta qualcun altro, invece ha risposto che l'aveva composta lui qualche giorno prima. Così l'abbiamo arrangiata allo scopo d'inserirla nell'album».

Come siete arrivati alla forma che la canzone possiede attualmente?
«Sul disco suonerà così come la sentite, ma live esce ogni volta in maniera diversa. È un brano che richiede grande attenzione da parte di tutti noi: ci piace pensare che quando la suoniamo non ci basiamo su un tempo predefinito. È una specie di 6/4 che a un certo punto si modifica e diventa altro. Segue più un fraseggio che una metrica ed è quindi un grandissimo esercizio d'ascolto, per noi, dal vivo».

Una scelta piuttosto inconsueta. Vi siete ispirati a qualcuno in particolare?
«Abbiamo guardato agli Aka Moon, un trio jazz belga che, dopo un viaggio in Africa, ha adottato questa forma musicale basata sulle frasi che si ripetono - mentre gli altri suonano sopra e fanno succedere cose. Se conti le battute diventa una cosa quasi cervellotica, mentre se ci si basa sulla frase è tutto differente. Era un peccato ingabbiarla».

A livello di suoni, sono palesi riferimenti all'epoca hippie...
«L'idea è di essere in un prato a fare quello che facevano loro: dire "Che bel sole" e vedere forme nel cielo. C'è qualcosa tra l'allucinogeno e il Nirvana, ma senza bad trip (ride, ndr)».

Se parliamo di vizi e veleni, allora "Déi Vizi" è la canzone perfetta...
«Non parla male di essi, ma nemmeno bene. Li descrive. Siamo andati a toccare il cliché di chi arriva, trionfante, sicuro di aver smesso di fumare - invece due giorni dopo ci ricasca. Meglio non dirle pubblicamente, queste cose: spesso il momento in cui lo dici è quello in cui ricominci».

Elencate il fumare, il bere, ma anche l'amore.
«Non quello romantico, ma quello scabroso, ossessivo. È la spinta a collezionare conquiste solo per vantarsi, per fare delle "tacche sulla cintura"». 

Ultimo vizio, quello di Dio.
«Abbiamo chiamato la canzone Déi Vizi, pensando sia al titolo di uno "sciocco trattato filosofico" ma anche al fatto che i vizi possono diventare delle divinità».

Avete spogliato il protagonista del brano come se fosse una cipolla...
«Abbiamo dato voce maschile a questo personaggio perché pensiamo che sia un modo di comportarsi prevalentemente maschile. Ci siamo immaginati questo tizio, anche abbastanza sfigato, completamente sorretto da questa rete fitta di abitudini che hanno dei lati negativi (fumare fa malissimo, lo sappiamo tutti) ma anche potenzialmente positivi (può essere un legante sociale). Si può trovare del bene nella cosa più brutta del mondo, ma è malsano andarlo a cercare proprio lì».

Quando presenterete questi brani al pubblico?
«Il 29 gennaio saremo al bar esterno de La Straordinaria, nell'ambito dei concerti organizzati da Safe Port Production e Radio Gwen».

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