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CANTONEUn'apoteosi di sonorità anni '80 per i Lucente's: «Un pugno in faccia»

02.09.22 - 06:30
Il singolo "Waste My Time" anticipa l'album della band ticinese, che uscirà tra poche settimane
David Sandano
Un'apoteosi di sonorità anni '80 per i Lucente's: «Un pugno in faccia»
Il singolo "Waste My Time" anticipa l'album della band ticinese, che uscirà tra poche settimane

LUGANO - Il 1° settembre è stato dato alle stampe "Waste My Time", il nuovo singolo dei Lucente's e primo estratto dall'album che sarà pubblicato il prossimo 23 settembre. La band - fondata intorno al 2012 da Andrea Lucente (chitarra) e che comprende anche Elia Heutschi (batteria), Raffaele Lorenzetti (basso) e Damiano Guarnieri (voce), che ha completato l'assetto attuale della formazione nel 2021 - produce un rock molto energico e con una inconfondibile impronta vintage. Ne abbiamo parlato con lo stesso Lucente, autore dei brani e produttore.

Andrea, cosa vi guida?
«La volontà di fare musica molto anni '80 ma in una chiave indubbiamente moderna. Il progetto è incentrato sui riff di chitarra e su brani molto diretti, senza troppi fronzoli. Vogliamo che l'ascoltatore capisca subito dove si va a parare, dritti al punto».

Come si posiziona questo singolo rispetto al prossimo album?
«Sarà la prima traccia del disco, quindi è un perfetto apripista del percorso che abbia voluto creare».

Ovvero?
«L'album debutta in maniera "facile", sicuramente immediata, e poi evolve con brani più complessi. L'andamento è quello di un crescendo continuo, fino al raggiungimento del climax e quindi la conclusione con una sorta di ballata, che possiamo dire che chiude il cerchio e si ricollega con "Waste My Time" che, appunto, dà il via a tutto».

Da cosa pensi che sarà colpito maggiormente chi ascolta il singolo?
«Credo dalla crudezza dei suoni della chitarra e del basso. Ha un sound molto compatto, definito, deciso. Un pugno in faccia - che fa capire subito quello che proponiamo».

Su cosa avete voluto puntare, a livello testuale?
«"Waste My Time" parla di una ragazza e del fatto che sia giunto il momento di chiudere la relazione. Nell'album, invece, ci siamo concentrati soprattutto sulla quotidianità, sui problemi che tutti quanti ci troviamo ad affrontare ma anche sulle belle sensazioni. Anche qui senza troppi fronzoli (ride, ndr)».

Quando hanno visto la luce i primi brani?
«Le prime registrazioni risalgono all'aprile dell'anno scorso. Una grossa parte l'abbiamo registrata proprio in casa: mi sono occupato di tutte le chitarre ma poi abbiamo completato il lavoro e fatto il mixaggio con Stefano Scenini allo Stairway Studio di Cimo».

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