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VIPFiorello, parla la sorella: «Il talento di Rosario ereditato da papà»

26.01.23 - 21:00
Catena, autrice e scrittrice affermata, racconta i segreti di una famiglia di artisti
IMAGO / Independent Photo Agency Int.
Fiorello, parla la sorella: «Il talento di Rosario ereditato da papà»
Catena, autrice e scrittrice affermata, racconta i segreti di una famiglia di artisti

ROMA - Catena Fiorello è una scrittrice, ma prima ancora è stata assistente del fratello showman Rosario, uomo di punta del palinsesto Rai, responsabile di un’agenzia matrimoniale, autrice e conduttrice tv. Oggi, intervistata dal Corriere della Sera, racconta i segreti di una famiglia di talento, in cui tre di quattro fratelli hanno sfondato grazie all’arte: oltre a lei e a Rosario, c’è anche Beppe, apprezzato attore per la tv, oltre ad Anna, che però ha preso un’altra strada.

«Eravamo bambini felici al massimo, non abbiamo mai sofferto di non poterci permettere qualcosa - racconta Catena Fiorello -. Papà era l’allegria fatta persona, immagini Rosario al cubo. E faceva osservazioni sulla vita che ancora mi ricordo. Tipo: non ho paura dei cattivi, ma degli stupidi. Il vero soldato, però, era mamma. Ci diceva sempre: la scuola vi salva la vita, uno che sa le cose non si può prendere per fesso. E noi siamo sempre andati bene a scuola». Rosario, in realtà, fu bocciato. «È vero, ma era bravo, imparava con facilità incredibile. Fu bocciato perché al liceo non ci andava proprio. Mio padre scoprì che entrava dall’ingresso principale e poi usciva dal retro e s’infilava al bar per giocare a flipper».

Sul talento artistico che pervade i Fiorello, la scrittrice ha una tesi basata sulla genetica. «Credo che faccia tutto la natura: è come quando da genitori biondi nascono tre biondi - spiega -. Ma più che di talento, preferisco parlare di vocazione. Metta noi: vedevamo mio padre cantare perennemente; a 18 anni se lo voleva portare via il circo perché sapeva cantare, ballare, intrattenere, fare tutto. Inscenava le serenate sotto le finestre delle fidanzate dei suoi amici disperati d’amore. Cantava ‘E vui durmiti ancora’, che poi Rosario ha inciso con Andrea Bocelli».

Oltre al talento, però, per emergere serve anche disciplina. Per Catena la svolta nella vita di Rosario fu rappresentata dalla scelta di abbandonare Roma per Milano, lasciandosi alle spalle i problemi con la cocaina. «Aveva cambiato città per cambiare vita. Si svegliava presto, usciva e lavorava a testa bassa. Aveva detto basta e l’aveva messo in pratica. L’ho ammirato tanto perché non doveva essere facile e perché i suoi momenti di debolezza non li ha mai fatti vedere a nessuno di noi. L’incontro con Maurizio Costanzo, che lo faceva rigare diritto, fu la sua rinascita, gli ridiede rigore, orari». 

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