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SVIZZERAGodard è ricorso al suicidio assistito: «Non era malato, ma esausto»

13.09.22 - 14:34
Lo ha rivelato una fonte vicina al regista. La famiglia ha confermato che non ci sarà alcuna cerimonia ufficiale
keystone-sda.ch (Gaetan Bally)
Fonte ats
Godard è ricorso al suicidio assistito: «Non era malato, ma esausto»
Lo ha rivelato una fonte vicina al regista. La famiglia ha confermato che non ci sarà alcuna cerimonia ufficiale

ROLLE - Jean-Luc Godard, morto oggi all'età di 91 anni, è ricorso al suicidio assistito in Svizzera: «Non era malato, era soltanto esausto», rivela una fonte vicina al regista citata dal quotidiano francese Libération.

Il cineasta franco-svizzero, scrive Libération in riferimento al suicidio assistito, è riuscito ad andare «in fondo alle sue convinzioni». La moglie, Anne-Marie Miéville e i produttori hanno confermato la morte a fine mattinata, spiegando che l'autore di 'Fino all'ultimo respiro' è "morto serenamente presso il suo domicilio, circondato dai propri cari", a Rolle (VD), sulle rive del Lemano.

«Non era malato, era semplicemente esausto», ha rivelato una fonte vicina alla famiglia citata dal giornale, aggiungendo che il regista «aveva quindi preso la decisione di farla finita. È stata una sua decisione, ed era importante per lui che si sapesse». Informazioni confermate da un'altra persona vicina al cineasta, precisa il giornale nella sua versione online.

Ricordando un gigante
Jean-Luc Godard è stato «fra i più rilevanti e influenti autori della storia del cinema, è stato protagonista e simbolo di quel movimento spartiacque fra cinema classico e moderno che è stato la Nouvelle Vague». È con queste parole e con una «grande commozione» che lo ha voluto ricordare la Biennale di Venezia. «Appartiene alla nostra storia», si legge in una nota. «Nel cinema francese, fu come un'apparizione. Poi, ne divenne un maestro»; questo il ricordo del presidente francese Macron in un tweet. «Perdiamo un tesoro nazionale, uno sguardo da genio».

«Mi ha illuminato e insegnato tanto. È stato un creatore più di Truffaut e Chabrol perché ha cambiato e scardinato la grammatica del cinema. E poi con "Fino all'ultimo respiro" mi ha dato la certezza che il cinema non fosse un sogno impossibile»; così il regista Patrice Leconte. «Tu non sarai mai dimenticato», con accanto un cuore rosso spezzato; il ricordo affidato a Instagram da Brigitte Bardot.

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