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CANTONEDieci anni di “35MQ”: «Con i miei personaggi bislacchi ho raccontato la nostra pazza realtà»

14.06.22 - 06:30
A tu per tu con Stefano Frassetto, autore di “35MQ” che festeggia il decennale di Pedro & co. con un nuovo libro
Stefano Frassetto
La ghenga di “35MQ” e Stefano Frassetto.
La ghenga di “35MQ” e Stefano Frassetto.
Dieci anni di “35MQ”: «Con i miei personaggi bislacchi ho raccontato la nostra pazza realtà»
A tu per tu con Stefano Frassetto, autore di “35MQ” che festeggia il decennale di Pedro & co. con un nuovo libro

SAVOSA - Se avete mai letto 20 minuti di sicuro sapete bene chi sono i protagonisti della striscia a fumetti “35MQ” che accompagna il nostro quotidiano dagli esordi e che compie proprio quest'anno 10 anni, e 2'500 strisce.

Per celebrare questo notevole traguardo è da poco uscito un libro: “35MQ: Dieci anni d'inettitudine”. «Devo tantissimo a 20 minuti», ci conferma l'autore Stefano Frassetto, «provo la stessa gratitudine che si prova per quell'amico con la macchina che ti dà un passaggio per andare a una festa», scherza.

Sopra le righe, surreale e sarcastica la striscia del fumettista torinese all'attualità è legata anche per temi, e non solo per supporto cartaceo: «Come da tradizione americana delle strip che accompagnano i quotidiani, con il mio fumetto e i miei personaggi bislacchi ho sempre provato a raccontare in maniera satirica la nostra pazza realtà, fare un po' di critica di costume insomma».

E, con il mondo, in questi ultimi 10 anni è – per forza di cose – cambiato anche “35MQ”: «Eccome, basta leggere le strisce degli esordi per capire che si tratta davvero di un'altra era: con una televisione preponderante nel discorso socioculturale e oggi, invece, social e influencer davanti a tutto il resto... Per non parlare poi del Covid». Tutti paradossi che i personaggi di Frassetto non hanno mai avuto paura di affrontare.

Fra questi l'autore, ne ha uno preferito? «So cosa state pensando», ride, «e no non è Pedro! O meglio, non è solo Pedro. Lui mi è particolarmente caro perché è basato su alcuni miei amici, soprattutto di gioventù.

Fra gli altri non nascondo un debole per Filippo del Grande Fratello, con quel suo irresistibile quoziente intellettivo prossimo allo zero. Ma anche il signor Vito, il dirimpettaio e sicario della mala. Per lui invece mi sono ispirato ad alcuni personaggi loschi che popolavano il mio quartiere quando ero ragazzo, ma questa è un'altra storia...»

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