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ITALIAPieraccioni: «Le case chiuse? Andrebbero riaperte»

12.04.22 - 20:00
Il regista racconta le intenzioni dietro al suo nuovo film: «Le ragazze sarebbero più tutelate in quelle strutture»
Imago
Fonte Ats
Pieraccioni: «Le case chiuse? Andrebbero riaperte»
Il regista racconta le intenzioni dietro al suo nuovo film: «Le ragazze sarebbero più tutelate in quelle strutture»

ROMA - Ereditare da un bizzarro zio (Massimo Ceccherini), un'attività di grande successo in Svizzera, che si scopre essere una casa d'appuntamenti. È la bizzarra situazione nella quale si ritrova Don Simone, prete di frontiera, interpretato da Leonardo Pieraccioni nella sua nuova commedia, "Il sesso degli angeli", con Sabrina Ferilli, Marcello Fonte, Massimo Ceccherini e Vincenzo Salemme, in arrivo il 21 aprile in 400 copie.

«Mi piaceva raccontare i primi veri bilanci che si fanno alla mia età. Io ho 57 anni e quando incominci a vedere l'età della pensione inizi a chiederti se quello che hai fatto sia bene o male. Certo qui sono aiutatissimo da quel "diavolo" di Ceccherini, nei panni di zio Waldemaro, che mette il mio personaggio di fronte a una prova ardua e alla redenzione».

Per la storia, Pieraccioni si è documentato parlando anche con il responsabile di cinque postriboli in Svizzera, dove queste strutture sono legali. «Sono assolutamente favorevole alla riapertura delle case chiuse. Prima di tutto è un indotto, in Svizzera pagano le tasse. Io poi ho un viale vicino casa dove la sera è pieno di ragazze e là restano per ore al freddo. In quelle strutture sarebbero più tutelate».

Nella storia la casa d'appuntamenti, dove lavorano, fra le altre, Margò (Gabriela Giovanardi), Ameriga (Eva Moore), Bella (Maité Yanes) e Alessia (Valentina Pegorer), è gestita da Lena (Ferilli), ex escort che a causa del suo passato non può vedere quanto vorrebbe il figlio. «In Italia la prostituzione esiste, il reato è il suo sfruttamento - ricorda Sabrina Ferilli -. Ci troviamo ancora una volta di fronte alla grande ipocrisia di questo Paese, in base al "ti lascio fare il mestiere ma se ti ammazzano per strada non c'entro niente". Io dico che quando c'è va tutelata, sennò non ci deve essere».

Il ruolo del prete interpretato qui «lo rifarei subito, mi ha molto divertito» aggiunge Pieraccioni, sottolineando che «i sacerdoti dovrebbero assolutamente avere la possibilità di sposarsi». Quando «ho iniziato il cinema nel '94 con Veronesi si partiva sempre dal dare dignità ai personaggi. Io all'inizio interpretavo giovani uomini un po' sperduti davanti alla bellezza; poi ho dato volto alle incertezze dei cinquantenni. Ora mi toccano i preti, i babbi e tra qualche anno i nonni».

Nonostante il momento ancora difficile per il mercato cinematografico, Pieraccioni vive il debutto al cinema con serenità: «Il pubblico è sempre stato talmente generoso nei miei confronti... se lo fosse anche stavolta ci sarebbe da andare a Porta a porta a ringraziarlo - dice sorridendo -. Bisogna difendere la sala in tutti i modi. Guardare il film sul grande schermo è un piccolo rito fantastico».

I temi sensibili de Il sesso degli angeli sono affrontati da Pieraccioni con toni garbati, anche se sul politically correct «stiamo esagerando - commenta -. È vero che prima eravamo un po' pecorecci e si esagerava in quel senso, oggi certe battute non si potrebbero più dire». C'è però «uno scalino enorme tra il parlare colorito delle persone e il rappresentare al cinema questo linguaggio. Comunque questo tipo di attenzione è all'apice perché è una novità, sono sicuro che tra un paio di anni si stempererà».

Restando in tema di comicità, Pieraccioni commenta anche quanto successo agli Oscar: «Will Smith ha fatto una cazzata, gli sarebbe bastato rispondere a Chris Rock e sarebbe diventato un eroe... ma è facile dirlo col senno di poi. Con quello schiaffo ha fatto un errore non blu, di più, ma come molti di noi, è un saltimbanco di cuore». Anche Sabrina Ferilli ha trovato il gesto di Will Smith «fuori luogo, come lo è anche la decisione dell'Academy di escluderlo per 10 anni dalla serata degli Oscar... Ma l'America è piena di questi colpi di scena senza un gran senso».

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