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CANTONEGiovane ed emergente, il viaggio di Giona parte con "Jet Lag"

11.04.22 - 06:00
L'uscita del singolo “Ora o mai più” è un antipasto in vista dell'uscita del primo EP
Giona
Giovane ed emergente, il viaggio di Giona parte con "Jet Lag"
L'uscita del singolo “Ora o mai più” è un antipasto in vista dell'uscita del primo EP

LUGANO - Ogni anno della nostra vita è un viaggio fatto di emozioni ed esperienze, e come per tutti i viaggi, non bisogna sottovalutare il jet lag.

Insomma, non vanno dimenticati gli effetti delle esperienze guidate dall'amore (e non solo), come ci racconta in musica il producer e cantante classe 2005 Giona - all’anagrafe Giona Rezzante - che vive tra Lugano e Vicenza e che ha già sottoscritto un contratto con l’etichetta discografica “Orangle Records”.

In un’intervista, il giovanissimo emergente della scena pop e urban ci ha parlato del lancio del singolo "Ora o mai più" che anticipa il primo EP "Jet Lag", spiegandoci come si è avvicinato a questo mondo.

Hai 16 anni e hai già firmato con un’etichetta discografica, come ti senti?
«È la mia passione, sono davvero contento!».

Quando hai iniziato a fare musica?
«Nel 2018 quando avevo 12 anni ho iniziato per caso davanti al pianoforte e ho creato la mia prima canzone ("Le cose inutili"), così quasi per gioco. Poi mi sono detto, beh, perché lasciarla lì nel cassetto? Ho quindi contattato dei produttori di Vicenza, e lì in uno studio di registrazione è nato il mio primo pezzo».

Come hai deciso di intraprendere questa strada?
«È stata una cosa piuttosto immediata, ho capito di volermi impegnare appena ho fatto il primo singolo. Da subito ho pensato: piuttosto di fare le cose male, prendo qualcosa dei miei risparmi e inizio già subito a fare qualcosa di professionale almeno a livello di audio».

Poi sono arrivati altri brani…
«Sì, ho iniziato a produrre anche strumentali e ho fatto degli altri singoli, iniziando a pubblicarli prima su YouTube e poi sui digital stores, completamente da indipendente. In seguito ho avuto vari contatti con dei professionisti e altre esperienze, anche a livello di promozioni e di videoclip. Essendo che da indipendente è difficile raggiungere la gente, ho deciso di cercare una collaborazione con Simone Sproccati, un produttore di Milano. Allora abbiamo fatto un primo pezzo autoprodotto (“Un salto fuori dalla realtà”)».

Come è arrivato l’EP?
«Dopo questo singolo abbiamo deciso di intraprendere una nuova strada, di fare un progetto che andasse oltre ad un singolo brano, e così è nato questo EP, con l’aiuto anche di Andrea Castelli e Loris Giroletti. Tre su quattro tracce sono autoprodotte, il terzo brano (“Parlami di te”) è prodotto invece da Andrea Castelli. Lo step successivo è stato quello di proporlo a delle realtà discografiche che potessero essere interessate, e così, dopo varie proposte, abbiamo scelto di intraprendere questa collaborazione con Orangle, con la distribuzione di Ingrooves (Universal Music Italia)».

Come mai il titolo “Jet Lag”?
«Già durante la quarantena avevo pensato a questo nome, per raccontare una sorta di "ballo temporale". È un concept che vuole esprimere, con la metafora del fuso orario, un viaggio fatto di emozioni, vissuti, desideri, e nuove esperienze».

L’amore è uno dei sentimenti che ti spinge di più, è così?
«È vero che questi brani hanno quest’impronta relazionale, ma in realtà celano anche molti altri aspetti. In “Parlami di te”, ad esempio, al primo ascolto diresti che parla d’amore, però la seconda strofa è molto incentrata sul fattore della nostra esistenza (a livello quasi spirituale, filosofico). Inoltre è un amore libero, non necessariamente a livello di fidanzamento. Insomma i brani parlano d’amore, sì, però in realtà sotto c’è molto di più. Nella scrittura mi piace non mettere tutto nero su bianco, e inserire invece anche qualcosa di intuibile, che non traspare al primo ascolto».

Punti molto anche su delle melodie molto elettriche, vivaci.
«Sì, in particolare in “DM” e “Parlami di te”, che sono canzoni più estive, più spensierate (seppur anche qui ci siano dei messaggi impliciti), ma dipende dai brani. “Ora o mai più” è molto più da tramonto, con un‘atmosfera piuttosto mite. “8 chiamate perse”, con l’uso dell’autotune, ha invece un’impronta più hip hop».

Come saranno strutturate le uscite?
«I prossimi singoli usciranno a breve! Con cadenza mensile per completare l’EP entro inizio giugno, però non posso dire di più…».

Come ti si può seguire, sui social?
«Uso soprattutto Instagram, anche se so che dovrei usare di più TikTok (ride, ndr.)».

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