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STATI UNITIIl lato oscuro di Playboy: «Stare in quella villa mi ha segnata a vita»

26.01.22 - 08:30
Non solo lustrini, bikini e jet-set nella Mansion di Hugh Hefner. Una docuserie prova a raccontarne storie (e abusi)
Keystone
Hefner con Holly Madison (a sinistra), Bridget Barquardt e Kendra Wilkinson. In uno scatto del 2008.
Hefner con Holly Madison (a sinistra), Bridget Barquardt e Kendra Wilkinson. In uno scatto del 2008.
Il lato oscuro di Playboy: «Stare in quella villa mi ha segnata a vita»
Non solo lustrini, bikini e jet-set nella Mansion di Hugh Hefner. Una docuserie prova a raccontarne storie (e abusi)

LOS ANGELES - Una villa paradisiaca, piena di belle ragazze e con un unico signore (in vestaglia): Hugh Hefner. Ci voleva una docuserie televisiva, a quanto pare, a svestire la leggendaria Mansion di Playboy da quella patina di jet-set, lustrini e gioia di vivere liberal e a ritratteggiarla come un luogo forse tetro e - di sicuro - controverso.

Questo è quello che sta iniziando a fare “Secrets of Playboy", una produzione in 10 episodi che mira ad avere lo stesso impatto su uno dei miti della cultura pop di "Leaving Neverland" (sui presunti abusi pedofili di Michael Jackson) e "R. Kelly, vittime di una pop-star" (su quelli accertati e condannati di del rapper omonimo).

Un mondo, quello all'interno della casa, per il quale le ex-conigliette hanno sentimenti contrastanti e non nascondono parole come «indottrinamento», «sindrome di Stoccolma» e «spirale senza fine di miseria».

«Stare in quella casa mi ha segnata a vita, dopo sono stata in terapia - in realtà ho fatto diverse terapie - per anni», ha raccontato una delle personalità di spicco della Mansion, la coniglietta ed ex-ragazza di Hefner, Holly Madison, «sono anni che lo dico, ci ho scritto anche un libro ma non a tutti piace che una donna dica certe cose. Oggi finalmente si ricomincia a parlare delle disparità di potere all'interno delle relazioni, spero che questo possa aiutare anche altre ragazze».

Particolarmente turpe è il racconto del primo rapporto sessuale con Hefner, in una stanza oscura con un film porno proiettato su di una parete: «Ai lati del lettone c'erano tutte le altre ragazze, non lo avevo mai fatto sesso occasionale ed è stato meccanico, robotico, disgustoso... Hef non ha voluto usare precauzioni, per me è stato umiliante ed estremamente pesante».

Malgrado ciò, Madison, che aveva poco più di 20 anni il giorno dopo si è trasferita in pianta stabile nella Mansion: «Tutti dicevano che ero bellissima, stupenda, perfetta e così sono diventata la sua ragazza, quella "principale"», ricorda.

Uno sguardo più distaccato arriva da un'altra testimone, sulla quale si è concentrata una parte importante della prima puntata della serie andata in onda questo lunedì. Si tratta della figlia del medico personale di Hefner, Jennifer Saginor, cresciuta all'interno della Mansion nel corso degli anni '70 e '80».

«Era allo stesso tempo un posto magico e completamente fuori di testa, nel cuore della notte mi capitava di svegliarmi e vedere donne nude in giro, per terra, con degli uomini. Non capivo cosa stessero facendo ma sapevo che non volevo essere come loro... Ma che femministe, ma che il corpo è mio e me lo gestisco io, quella era distruzione della donna», commenta in intervista.

A causare la rottura con la Casa ed Hefner, che per anni era stato quasi un padre per lei, il momento in cui - a 17 anni - si infatuò di una delle conigliette. Una relazione, quella fra le due, nota a tutti e che continuava malgrado lei fosse minorenne.

Un giorno, le cose però cambiarono: «L'unico modo per stare con me è stare anche con lui», le disse la donna portandola con sé nella camera di Hefner. «Pensavo volesse solo parlare della nostra storia, ricorda Saginor, «invece la cosa prese una piega inquietante. Scappai in lacrime, e mio padre sapeva tutto... Era giusto in fondo al corridoio». 

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