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LOCARNOQuelle lezioni di cinema apprese dai grandi stilisti

04.08.21 - 13:30
Laetitia Casta ha inaugurato il nuovo centro conferenze di Locarno74, stasera sarà premiata in Piazza Grande
Davide Giordano
Laetitia Casta con Mathilde Henrot (a sinistra) oggi alla Rotonda del Film Festival Locarno.
Laetitia Casta con Mathilde Henrot (a sinistra) oggi alla Rotonda del Film Festival Locarno.
Quelle lezioni di cinema apprese dai grandi stilisti
Laetitia Casta ha inaugurato il nuovo centro conferenze di Locarno74, stasera sarà premiata in Piazza Grande

LOCARNO - Tocca a Laetitia Casta inaugurare il nuovo centro conferenze situato all'interno della Rotonda del Film Festival Locarno, reinventata ai tempi del Covid.

L'ex-modella e attrice francese, dopo quello di Cannes, solcherà questa sera il red carpet del Pardo per ricevere l'Excellence Award nella serata inaugurale - che si spera un filo meno umida della mattinata.

Bella comme d'habitude ed elegante il giusto, la quattro volte mamma ha incontrato a mezzogiorno in punto il pubblico e i giornalisti, introdotta dal direttore artistico Giona A. Nazzaro e accompagnata dalla componente del Comitato di selezione del Pardo Mathilde Henrot.

Il passaggio dalla carriera di supermodella, sin da adolescente, a quella cinematografica è stato naturale: «Il desiderio di fare l'attrice è arrivato abbastanza presto. Ho iniziato da giovanissima con la moda, sfilavo già a 15 anni. Il mio primo film “Asterix & Obelix contro Cesare” l'ho accettato un po' per gioco, a 19 anni: lavorare e passare del tempo con grandi attori come Depardieu e Benigni mi ha incredibilmente stimolato, così ho deciso di provarci. A muovermi più che l'ambizione è però sempre stata la voglia di scoprire».

Moda e cinema, due mondi comunicanti, più di quanto si possa pensare: «Per fare la modella ho dovuto rinunciare agli studi. La mia educazione sui film però me l'hanno data i grandi stilisti, come Yves Saint-Laurent e Jean-Paul Gaultier, gente con una cultura cinematografica immensa che per chi lavora nella moda è una cosa fondamentale. Girando il mondo, sentendoli parlare, guardando film con loro, ho imparato tantissimo».

Per quanto riguarda la recitazione, su tutto vince la spontaneità: «Non ho frequentato scuole, sono una che va molto d'istinto, a questo ho gradualmente aggiunto l'esperienza. Anche il lavoro in teatro mi ha aiutato molto così come quello di modella: la capacità di sapersi posizionare nello spazio, si è dimostrata davvero utilissima».

Al Festival verrà proiettato anche “Gainsbourg (Vie héroïque)”, in cui interpreta Brigitte Bardot, un ruolo che Laetitia ha preparato a modo suo: «Non mi interessava fare una ricerca sterile ed eccessiva, non mi importava quello che pensassero i produttori e registi, alla fine ho deciso di semplicemente chiamarla al telefono (ride, ndr.)».

«Le ho voluto chiedere se per lei la cosa andava bene e lei con me è stata stupenda, incredibilmente generosa. Questo scambio mi ha dato molto, mi ha fatto arrivare parti di lei che non conoscevo e mi ha permesso di dare un'altra profondità al personaggio. Su certe cose ci siamo anche molto trovate, mi ha detto una frase che mi ha colpito molto: “Sul set io mi sono sempre sentita come una bimba davanti a una pasticceria”. Insomma, cercare la spontaneità fino in fondo».

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