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Landre torna in scena con "L'Arte di Andare"

CANTONELandre torna in scena con "L'Arte di Andare"

23.10.20 - 06:30
Un singolo introspettivo dedicato alla storia della madre, in un intimo viaggio temporale
Landre
Landre torna in scena con "L'Arte di Andare"
Un singolo introspettivo dedicato alla storia della madre, in un intimo viaggio temporale

LOCARNO - Un vero e proprio viaggio nel tempo, tra le difficoltà, relazioni e riflessioni di una madre, all'interno della propria famiglia.

È il contenuto del nuovo singolo del cantautore locarnese Landre, da oggi disponibile su Spotify, YouTube, Apple Music, Tidal e gli altri principali digital stores.

Così, dopo "Amici a metà", Landre (all'anagrafe Andrea Loria) si ripresenta con "L'Arte di Andare", un brano introspettivo e personale che trasmette le intime emozioni della vita in famiglia, tra amore e difficoltà.

Ciao Landre, con il tuo nuovo brano ci racconti una storia molto personale?
«Sì, è praticamente la storia di mia mamma, che è partita dalla Calabria quando era giovane per scappare dal padre padrone. Dopo aver raggiunto il Ticino, ha conosciuto mio padre, però anche lui l'ha fatta soffrire, nonostante l'amore, e dopo 15 anni di vicissitudini si è arrivati al divorzio. Insomma, è scappata da un uomo che la faceva stare male per ritrovarsi in una situazione praticamente uguale. In ogni caso, il brano si chiude con un messaggio positivo: nonostante questo percorso di vita, una cosa bella c'è ed è rimasta: i suoi tre figli».

È un vero e proprio viaggio tra passato e futuro. Il suo, ma ti ci rifletti anche tu?
«Le canzoni che scrivo sono effettivamente relative ai rapporti che ho con le persone. Il mio primo singolo era legato alle amicizie che cambiano nel corso degli anni, quello dopo a una situazione lavorativa che mi ha fatto toccare il fondo. Questa volta invece mi sono concentrato sugli stessi difetti, gli stessi modi di fare che abbiamo ereditato dai nostri genitori. In certe cose sono uguale a mia madre, e anche le mie sorelle. Alla fine la mela non cade lontano dall’albero».

E non solo voi...
«Esatto, penso che rispecchi me, ma anche tante altre persone: ogni famiglia d'altronde ha le sue peculiarità, le sue caratteristiche. Trovo sia interessante riflettere a come degli errori, dei comportamenti che hanno i nonni, si rispecchino poi nelle generazioni che arrivano dopo: è il fascino degli aspetti interpersonali tra i vari membri di una famiglia, che si trasmettono da una generazione all'altra».

Da quanto tempo stavi pensando di realizzare un simile omaggio a tua madre?
«Questa canzone è nata dopo un brutto periodo che ha avuto la mia sorella più piccola nel 2019: sono andato a trovarla e mi dispiaceva molto per lei e così, mentre tornavo a casa in auto è nata questa melodia. Poi, non so come mai, mi è venuto in mente di collegarci la storia di mia mamma. Inizialmente volevo pubblicare la canzone per il suo compleanno, che è stato il 28 di settembre, però con le varie tempistiche non ce l’ho fatta; sono comunque riuscito a finirla e a fargliela ascoltare in tempo per quel giorno».

Le è piaciuta? È stato un momento emozionante sia per lei, che per te, immagino.
«Sì, si è emozionata e ha detto che è la mia canzone più bella, quella che l’ha colpita di più. È stato emozionante anche perché le ho dedicato una canzone che però non è totalmente positiva, nel senso che ho raccontato le cose come stavano e da un lato spero non l'abbia presa come una critica, per dire che ha sbagliato. La mia intenzione era quella di dire che è andata così, ma che ci siamo noi figli, in salute, a cui ha trasmesso degli ottimi valori nonostante abbia dovuto crescerci da sola, lavorando 14 ore al giorno».

La parola “amnesia” è ricorrente: in certi casi è meglio dimenticare il passato?
«Dimenticarli forse in un senso lato; come dico nella canzone, alle volte è meglio fingere di dimenticare che non affrontare una situazione che ci fa soffrire: dalle esperienze vissute c'è da imparare, ed è inevitabile che ti lascino qualcosa, che sia positivo o negativo».

È stato difficile, scrivendo un brano così personale ed emozionante, trovare le parole giuste?
«Difficile no, mi ritengo fortunato perché tante parole e frasi che reputo belle mi escono di getto. Poi sì, le modifico, elimino qualche parola se la frase ne contiene troppe, e armonizzo il brano per renderlo più facile da capire, da ascoltare o da cantare. Ci ho messo tanto perché mi sto barcamenando tra la vita lavorativa e la mia passione».

In cantiere, possiamo aspettarci qualcosa?
«Ho scritto dei ritornelli e delle strofe, ci sono delle idee, un quaderno con diversi pezzi scritti, ma di concreto per ora ancora nulla».

Come possiamo rimanere aggiornati sulle tue novità?
«Potete trovarmi su Facebook, instagram e Youtube».

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