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«In quegli anni in Ticino suonavamo anche 15 serate in un mese»

LUGANO«In quegli anni in Ticino suonavamo anche 15 serate in un mese»

21.09.20 - 16:56
Il 25 settembre verrà ripubblicato il loro primo storico album "Manicomi" in una versione rimasterizzata
Davide Giordano
«In quegli anni in Ticino suonavamo anche 15 serate in un mese»
Il 25 settembre verrà ripubblicato il loro primo storico album "Manicomi" in una versione rimasterizzata

LUGANO - In occasione dei 25 anni dal primo storico album "Manicomi", i De Sfroos sono tornati insieme. Questa mattina Davide Van De Sfroos, Alessandro Frode, Didi Murahia e Lorenzo Mc. Inagranda si sono esibiti presso lo Studio 2 della RSI con alcuni brani che hanno fatto poi la storia del gruppo.  

Tante le emozioni «profonde e inaspettate» per questa riunione, come ha dichiarato Alessandro ai microfoni di Tio e 20 minuti. «L'importante è che ci siamo ritrovati. Non sembra nemmeno che siano passati così tanti anni» ha aggiunto Didi. 

Ma perché tornare insieme dopo 25 anni con un versione rimasterizzata di "Manicomi"? «Quella storia era stata chiusa in un armadio, perché era giusto così. Poi, proprio in seguito a un momento particolare che tutti noi abbiamo vissuto come quello della pandemia, gli spiriti nell'armadio si sono rivelati inquieti. Ora quell'armadio si è aperto, ed è stato un bene. Come in un film western, ci siamo ritrovati dopo tutto questo tempo in quattro (qualcuno si è perso per strada), e siamo ripartiti. Stiamo cavalcando ancora insieme, anche se oggi c’è un po’ di artrite in più» racconta Davide. 

Sono anni magici quelli rievocati nell'incontro, dai primi concerti nella Svizzera italiana ai protagonisti dei brani. «In quegli anni in Ticino suonavamo anche 15 serate in un mese. È stato bello anche scoprire che ci conoscevano anche in Svizzera interna» prosegue Davide.

Ma da dove è partito tutto? «Eravamo fuori da una gelateria a Porlezza, suonavamo davanti a una decina di persone. Lì ci ha notati Umberto Savolini, e in men che non si dica ci ha scaraventati in Piazza della Riforma a Lugano. Non avevamo nemmeno una sala prove, e siamo finiti così nel suo garage. Non eravamo coscienti di quanto stavamo costruendo». 

Fin dal primo album i De Sfroos hanno sempre raccontato il punto di vista degli ultimi, di coloro che percepiscono il mondo in modo non convenzionale. Brani che in 25 anni non hanno perso forza, né sono stati ridimensionati dal tempo. «Le nostre canzoni sono un album di fotografie improbabili. Sono tutti personaggi borderline, o "ciulandari" per usare le nostre parole, ma ancora attuali. La vita delle persone non scade, non scadono i principi. Certe cose rimangono radicate nell'individuo». 

L'album rimasterizzato uscirà il 25 settembre, e contiene 15 brani (tra cui Nonu Aspis e Zia Luisa). Per l'occasione è stata pensata anche la versione in doppio vinile e cd. Il lavoro vuole rendere omaggio a Marco Pollini, storico membro della band, venuto a mancare nel 2017. 

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