Al centro della polemica per una serie di fake news (e molto odio social) Armine Harutyunyan: «Siate voi stesse»
ROMA - In Italia è diventata bersaglio di una campagna di odio mediatico, e lei non se n'era nemmeno accorta.
Ha del surreale il turpiloquio social che ha investito la modella armena Armine Harutyunyan, 23 anni, dal viso particolare e dal profilo pronunciato.
A far scattare la molla degli "hater" una serie di articoli web - falsi - che la volevano fra i nuovi volti di Gucci nonché prediletta dell'attuale direttore creativo Alessandro Michele.
La verità però è ben diversa, Harutyunyan con il marchio italiano ci ha lavorato solo una volta, nel 2019: «Non so perché stia accadendo ora, sto ancora tentando di capire cosa sia successo», racconta in un'intervista a Repubblica, «confermo che con loro ho sfilato una volta sola, l'anno scorso, da lì non li ho più sentiti».
Una sfilata, quella, che non era passata inosservata - per via delle fattezze fuori dai canoni di Armine - anche a livello internazionale: «Una tv turca aveva iniziato a fare la mia parodia, non capivo perché ce l'avevano tanto con me... Non avevo fatto nulla di male! Come prima armena a sfilare per una grande casa di moda sentivo la responsabilità, il peso del ruolo. L'ho superata, però, grazie alla famiglia e gli amici».
L'assedio via social italiano, è stato un fulmine a ciel sereno: «All'inizio mi sono stupita, sono rimasta male, è ovvio. Però mi sono resa conto che assieme alle critiche ci sono stati anche tanti dalla mia parte, pronti a incoraggiarmi: e questo aiuta. Non posso vietare alla gente di parlare, ma posso ignorarli. E dall'Armenia è molto più facile».
L'origine delle brutte parole il suo aspetto, decisamente diverso dai canoni di bellezza tradizionali: «Credo che le persone siano spaventate da tutto quello che è diverso. A parole è facile essere aperti al nuovo, ma poi quando ci si trovano davanti non lo capiscono, non sanno come reagire, e allora attaccano. A chi non si ritrova all'estetica da social consiglio di concentrarsi su di sé, su quello che si è e su cosa si ama: ci sono molti modi diversi di essere belli. Non bisogna ostinarsi a fare quello che fanno gli altri».