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FRANCIAPolanski rinuncia alla cerimonia dei César

27.02.20 - 14:45
Il cineasta ha deciso di non concedersi a «un autoproclamato tribunale d'opinione».
keystone-sda.ch / STF (Thibault Camus)
Le annunciate contestazioni hanno fatto desistere Roman Polanski dal prendere parte alla cerimonia dei César.
Le annunciate contestazioni hanno fatto desistere Roman Polanski dal prendere parte alla cerimonia dei César.
Polanski rinuncia alla cerimonia dei César
Il cineasta ha deciso di non concedersi a «un autoproclamato tribunale d'opinione».
Attiviste avevano annunciato dure contestazioni nei suoi confronti.

PARIGI - Roman Polanski ha annunciato che non prenderà parte alla cerimonia di consegna dei Premi César dopo l'annuncio delle contestazioni nei suoi confronti.

«Da parecchi giorni mi si poneva questa domanda: andrai oppure no alla cerimonia dei César. La domanda che mi pongo piuttosto è la seguente: come potrei andarci» si legge nel comunicato che il regista franco-polacco ha diramato alla stampa. «Lo svolgimento di questa serata lo conosciamo già. Delle attiviste mi minacciano di un linciaggio pubblico. Altri annunciano dimostrazioni davanti alla Salle Pleyel» dove si tiene la cerimonia e altre manifestazioni ancora, aggiunge Polanski.

«I media e i social presentano le nostre 12 nomination (per "J'accuse", ndr) come un regalo della Direzione dell'Académie des arts et techniques du cinéma, gesto autoritario che avrebbe provocato le dimissioni in massa dei vertici», arrivate un paio di settimane fa. «Si cancella il voto segreto di 4313 professionisti che, di propria volontà, hanno deciso queste nomination, e di oltre 1,5 milioni di spettatori che si sono recati a vedere il film».

Polanski si chiede: «Che posto potrebbe esserci, in queste condizioni deplorevoli, per un film il cui soggetto è la difesa della verità, la lotta contro l'ingiustizia, l'odio cieco e l'antisemitismo?».

Il cineasta spiega: «Devo proteggere la mia equipe, duecento talenti notevoli tra attori, tecnici, produzione. Li ringrazio calorosamente per il loro lavoro straordinario e la dedizione alla quale il film deve il suo successo. Ne possono essere fieri, come lo sono io». Ma, aggiunge, «devo anche proteggere la mia famiglia, moglie e figli, che subiscono ingiurie e affronti, in applicazione di una responsabilità collettiva retaggio di un'altra epoca».

Polanski contesta l'accusa che gli viene mossa: «Le attiviste agitano la cifra di 12 donne che avrei aggredito mezzo secolo fa». Non si tratterebbe di «fatti accaduti» ma di «fantasmi di spiriti malsani» e di «una menzogna ripetuta 1000 volte che diventa una verità». Per questo motivo non sarà alla premiazione dei César: «Prendo questa decisione per non affrontare un autoproclamato tribunale d'opinione pronto a calpestare i principi dello stato di diritto».

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