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MUSICAA volte si riaprono... è una questione di "Sliding Doors"

23.02.22 - 06:30
Con Royal Frenz e Dox Morgan esploriamo il cuore del loro nuovo singolo. E non solo quello...
The Enterpreneurs
Royal Frenz e Dox Morgan.
Royal Frenz e Dox Morgan.
A volte si riaprono... è una questione di "Sliding Doors"
Con Royal Frenz e Dox Morgan esploriamo il cuore del loro nuovo singolo. E non solo quello...

LUGANO - Si parla di porte che «sbattono per poi riaprirsi» e di quei «treni che passano per poi separarsi». Due facce di una stessa medaglia - di quelle che, prima o dopo, brillano nella vita di tutti noi - che sono il meccanismo che aziona le "Sliding Doors" tradotte in musica dal rinnovato sodalizio, tutto ticinese, tra Royal Frenz e Dox Morgan. E con loro ci siamo affacciati per osservare cosa accade oltre quelle soglie. 

Il punto di vista ideale è quello di una classica panchina. Di quelle che si ritrovano al bordo di una strada o in un parco. Quelle che neanche noti passando. Loro però, e chi vi si accomoda, vedono tutto ciò che accade attorno. Una prima fila esclusiva sul "tran tran" quotidiano. «La panchina è l'immagine che mi ha convinto», spiega Dox, che ha curato la parte grafica del progetto. L'idea iniziale era quella di lasciarsi ispirare dal celebre film di fine anni '90 - perché il riflesso incondizionato è inevitabile: si leggono le parole "sliding doors" e la memoria carica all'istante il ricordo di Gwyneth Paltrow che scende le scale della metropolitana londinese - «ma mi sembrava troppo e mi sono messo a ragionare sul concetto. La vita che scorre. Che va avanti».

E il «viaggio» si è concluso su di una panchina. «Dove ci si ferma a guardare la vita. Quella stessa panchina può aver visto la vita. Le vite. Ed è un punto di incontro tra le storie che raccontiamo e che si incrociano poi nel ritornello». E anche le storie si riallacciano in qualche modo alla pellicola di Peter Howitt. «Il fatto - spiega Frenz - è che se capita qualcosa, in un "multiverso" questa cosa potrebbe non capitare. Sono tanti i bivi che incontriamo. E in questo caso, se tu sbatti una porta, questa magari può riaprirsi. Così come un treno può passare una volta e poi è perso per sempre».

Il pezzo stesso nasce a suo modo da una "porta scorrevole". A farla scattare è stato Dox. «La proposta di tornare a fare musica insieme è mia. Era dicembre. Avevo in giro questo beat che ascoltavo ormai da qualche mese e mi sono detto: "No, questa è roba di Frenz". Ho fatto la mia proposta e lui ha subito accettato. La canzone è nata così». Lineare sulla carta. Ma il ritorno, ci confida Frenz, è stato meno semplice di quanto sembri. «Nel 2019 ho litigato con il mio personaggio». E non prendendosi a male parole. Si parla di schiaffi, pugni e calci. «Sono dovuto andare letteralmente in terapia. Periodi di coaching. Il lettino della psicologa. Per riuscire finalmente a scindere le due cose». Un fare la pace necessario per poi «tornare a fare musica». Un «percorso di consapevolezza» vero e proprio. «Mi ha portato a riconoscere le mie mancanze. Ma anche, e soprattutto, i miei pregi». E a rivedere alcuni obiettivi.

«Il mio approccio alla vita nei miei primi 35 anni è stato legato al fatto di riuscire ad arrivare da qualche parte nella musica. Perché sentivo di averne le capacità». Poi il buio degli ultimi anni. «Non trovando gli appigli, e la pandemia non ha aiutato, non riuscivo più a fare musica con un certo tipo di approccio. Poi, pian piano, con l'aiuto di mia moglie e degli amici, ho riportato alla luce questa vena». E il paradigma si capovolge. «A essere vitale per me è il fatto di scrivere musica. Di pubblicarla. Non più il fatto di arrivare da qualche parte».

Si torna così alle "Sliding Doors" del pezzo che, nonostante il momento di crisi, ha avuto una gestazione tranquilla. «È stato tutto molto immediato e naturale. Anche perché avevamo già lavorato insieme in passato e quindi avevamo già una forte sintonia. Il pezzo è nato nel giro di un mesetto», ci racconta Dox. «Ho mandato il beat a lui e lui ha avuto l'idea per il tema». Ed è il «primo di una serie», che sfocerà in un EP previsto per il prossimo autunno. Perché il sodalizio artistico va oltre. «Con altre persone abbiamo creato questa etichetta - "The Enterpreneurs" - che vuole lanciarsi nell'ambito della produzione musicale. Così proveremo a inviare il nostro progetto ad altre etichette. E se queste non dovessero essere interessate... Beh, lo pubblicheremo da soli». Da una porta scorrevole all'altra. Con l'intento - quello ben chiaro già da ora - di non lasciare che si chiudano.

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