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"Peaches and Limes": sexy e oltre la «ginnastica dei corpi»

CANTONE"Peaches and Limes": sexy e oltre la «ginnastica dei corpi»

19.07.21 - 06:30
È un vero e proprio "elogio della sensualità" il terzo singolo dei Monte Mai.
MONTE MAI
Sono tornati i Monte Mai con "Peaches and Limes".
Sono tornati i Monte Mai con "Peaches and Limes".
"Peaches and Limes": sexy e oltre la «ginnastica dei corpi»
È un vero e proprio "elogio della sensualità" il terzo singolo dei Monte Mai.
Per il videoclip il trio si è circondato di «anime candide e inquiete».

LUGANO - S'intitola "Peaches and Limes" l'ultimo singolo dei Monte Mai, band tra le più interessanti tra quelle apparse in Ticino negli ultimi uno-due anni.

Merito del lavoro che Anaïs Schmidt (voce), Fabio Pinto (voce e chitarra) e Fabio Besomi (basso) hanno saputo fare in questo anno e mezzo dopo il debutto con "What You Wanna Know". Quest'ultimo brano, ci spiegano, «evoca un'intima relazione a tre, e la capacità di provare sentimenti per più persone nello stesso momento». Lo fa in quello che loro stessi definiscono «un viaggio retromaniacale» musicale e «un sottofondo di lusso nell'epoca dell'ascolto intelligente, che mescola presente e passato come in una playlist random di Spotify».

Il singolo farà parte del primo album della band, che sarà pubblicato dall'etichetta indipendente ticinese On The Camper Records. Il suggestivo videoclip, invece, è stato ideato da Anaïs Schmidt e Shondel Bervini Monkov, che ne ha curato anche la regia.

Con "Peaches and Limes" avete elaborato un totale "elogio della sensualità"...
«L’amore inteso non unicamente come un mero esercizio di “ginnastica dei corpi” finalizzato al piacere della carne, ma che rappresenti un’esperienza concreta di conoscenza reciproca, volta a un appagamento dei sensi che è anche trascendenza».

È un vero e proprio collage di riferimenti anni '70: chitarre funky e atmosfere tra Gloria Gaynor e Giorgio Moroder. Cosa vi affascina, musicalmente, di quegli anni?
«I riferimenti musicali sono molteplici, sì, ma più che dalla musica siamo affascinati - e forse “in fissa” - con "la visione” - quasi biblica - di una notte di mezza estate in una villa di Ibiza, dove, ai bordi della piscina, Donna Summer flirta con Giorgio Moroder in vestaglia di seta rossa e baffi lussureggianti».

Siete andati a ricercare una certa genuinità, presente nella musica di quegli anni, che poi è progressivamente andata persa?
«Forse, ma credo che la genuinità di cui parli in qualche modo esista ancora, solo che si è trasformata in un potente strumento in grado d'influenzare altri generi e stili».

Come si riesce a creare una canzone che è pienamente e assolutamente estiva, senza cadere nei cliché del tormentone balneare?
«Non si può, perché d’estate si cerca "Despacito" mica "Tilt" di Scott Walker (ride, ndr)». 

I fan sono in attesa del vostro primo album: a che punto siete?
«L'album uscirà nella primavera del 2022 ma prima della sua uscita pubblicheremo altri due singoli che, di fatto, daranno un ulteriore assaggio dei contenuti del disco».

Il videoclip è un inno alla piena liberazione dei sensi: dove avete ricreato la vostra "comune"?
«Il video è un omaggio alla sensualità migliore: quella che fa bene al corpo e allo spirito, come una forza generante che anima la natura, ed è stato girato alla “Sierra”, un luogo segreto popolato da anime candide e inquiete».

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