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LOCARNOUn Pardo moderno, ma con solide radici nella tradizione

01.03.22 - 12:20
Esprime un segnale di discontinuità con il passato, per raccontare un Festival aperto all'innovazione e sperimentazione
LOCARNO FILM FESTIVAL
Un Pardo moderno, ma con solide radici nella tradizione
Esprime un segnale di discontinuità con il passato, per raccontare un Festival aperto all'innovazione e sperimentazione

LOCARNO - È stato l'artista Vito Manolo Roma a vincere la seconda edizione del concorso internazionale per la progettazione delle linee guida grafiche ed estetiche della nuova edizione del Locarno Film Festival.

L'idea vincitrice rispecchia una rottura rispetto al passato e sintetizza il senso del 75esimo anniversario del Festival: celebrare una lunga storia d’arte e di cinema, per avviarne una nuova.

Lanciato il 19 ottobre 2021, il bando ha visto la partecipazione di più di 1’200 progetti provenienti da 80 paesi da tutti i continenti. Un risultato che ha confermato la forza della community creatasi attorno al Festival e ha offerto alla giuria la possibilità di scegliere tra mille declinazioni del simbolo della manifestazione. «Dopo un’attenta e lunga selezione, dovuta alla straordinaria adesione riscossa dal bando e all’alta qualità dei lavori pervenuti», la giuria ha scelto il lavoro dell'artista classe 1982, che «racchiude in un’immagine il significato dell’anniversario che il Locarno Film Festival si prepara a celebrare dal 3 al 13 agosto. Un’edizione dalla forte valenza simbolica, in cui convergeranno sia la storia del Festival, iniziata nel 1946, quanto la sua instancabile volontà di proiettarsi verso una nuova stagione altrettanto entusiasmante».

Il manifesto di Locarno75 segna una discontinuità rispetto alle precedenti scelte grafiche: l'obiettivo è di raccontare un Festival aperto all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi linguaggi. «A segnalarlo è il carattere duplice dell’immagine che, da un lato, omaggia l'eredità novecentesca della manifestazione, con riferimenti alla pittura più visionaria del secolo scorso – da Giorgio de Chirico a Salvador Dalí – e, dall’altro, con il suo tratto fumettistico, rotondo, la sua sottile ironia, incarna la commistione di forme e linguaggi dell’oggi».

A selezionare l'immagine è stata la direzione del Festival (Giona A. Nazzaro, Raphaël Brunschwig, e Simona Gamba) e l’Ufficio Comunicazione e Marketing guidato da Fabienne Merlet. La giuria si è potuta avvalere quest’anno delle competenze di un gruppo di consulenti esterni costituito da figure di primo piano del mondo della comunicazione, dell’arte e del cinema: Carlo Giordanetti (direttore creativo Swatch Group), Tobia Bezzola (direttore del MASI di Lugano), il regista Gabriele Mainetti ("Freaks Out", "Lo chiamavano Jeeg Robot") e Michele Jannuzzi (direttore Jannuzzi Smith e brand consultant del Festival).

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