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CANTONEAppleWatch Serie 6: il nostro test dice che...

06.10.20 - 10:30
Negli ultimi quattro giorni lo abbiamo confrontato con il precedente Serie 5: questi sono i risultati
SAUL GABAGLIO
AppleWatch Serie 6: il nostro test dice che...
Negli ultimi quattro giorni lo abbiamo confrontato con il precedente Serie 5: questi sono i risultati

SAVOSA - Anche quest’anno abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani sul nuovo orologio di Apple. Quattro giorni di test con l’AppleWatch Serie 6 non sono tantissimi, ma ci sembrano sufficienti per cominciare a trarre le prime conclusioni e fornire qualche risposta ai più curiosi, in particolar modo alla domanda che in molti si pongono regolarmente: cos’ha in più da spingermi a cambiare il mio AppleWatch, o a comprarne uno se non ne ho mai avuti in precedenza?

La risposta è: poco o niente. Di primo acchito potrebbe suonare come una bocciatura, in realtà non lo è perché l’AppleWatch Serie 6 rimane a nostro parere il miglior orologio “intelligente-polivalente” sul mercato. Altri marchi possono prevalere su alcuni aspetti, magari legati alla misurazione delle prestazioni sportive, ma tendono a soccombere se confrontati con quanto da diversi anni Apple offre per l’intero arco della giornata. Veniamo però ai dettagli più interessanti di questa nuova generazione di AppleWatch.

Rosso e blu - Alluminio (PRODUCT)RED e blu, ma anche acciaio dorato e grafite. Quattro nuove opzioni, la grafite ha sostituito la nera, per ampliare ancor più il già notevole numero di combinazioni cromatiche con i tanti cinturini a disposizione. Per la recensione abbiamo ricevuto il (PRODUCT)RED che seppur brillante come pubblicizzato non ci sembra troppo invadente grazie alla superficie lavorata dell’alluminio che gli conferisce un look comunque abbastanza discreto. Purtroppo non abbiamo ancora potuto mettere le mani sui nuovi cinturini Solo Loop, e quindi a riguardo non siamo in grado di aggiungere nulla a quanto già scritto in precedenza.

AppleWatch SE - Per la prima volta Apple affianca al modello principale, l’AppleWatch Serie 6, un modello economico chiamato AppleWatch SE venduto a un prezzo di partenza di 299 franchi (120 franchi in meno rispetto alla Serie 6). Scegliendo questo modello si devono però accettare alcuni compromessi. Il processore non sarà il nuovo (più potente e soprattutto più efficiente) S6, ma lo stesso S5 presente nell’AppleWatch Serie 5. Non si potrà misurare il proprio ritmo cardiaco con l’elettrocardiogramma, e si rinuncia alle colorazioni disponibili ora con la Serie 6. L’assenza del sensore per misurare la concentrazione di ossigeno nel sangue riteniamo sia meno problematica rispetto allo schermo “sempre acceso”. Quest’ultimo aspetto è, a nostro parere, il compromesso più difficile da accettare perché proprio lo schermo always-on ci era sembrato uno dei punti di forza dell’AppleWatch Serie 5. Si tratta però di una questione probabilmente personale che non per tutti giustifica un maggior esborso. 

Prestazioni a confronto - Per quanto concerne il processore S5 riteniamo che sia ancora altamente competitivo. Il confronto fatto in questi giorni con la Serie 6 sulla velocità di apertura delle App ha dimostrato che l’S5 è più lento, ma di poche frazioni di secondo. Di più sul modello SE non ci sentiamo di scrivere perché non abbiamo avuto occasione di testarlo. Confrontando invece la Serie 5 e la Serie 6 possiamo dire che l’ultima versione dell’orologio dispone anche di sensori di movimento leggermente migliorati. Lo si può osservare confrontando il tempo che impiega lo schermo ad accendersi totalmente quando si ruota il polso: pochi attimi in favore dell’ultimo arrivato che a nostro parere sono decisamente benvenuti.

Ossigeno - Tra le nuove funzioni più pubblicizzate del nuovo AppleWatch Serie 6 c’è sicuramente la capacità di misurare l’ossigenazione del sangue. A scanso d’equivoci chiariamo subito che Apple ha più volte precisato che non si tratta di uno strumento medico professionale, ma di un’opportunità per aggiungere altri dati alle già molte informazioni che siamo in grado di registrare durante tutto l’arco della giornata. Il funzionamento è semplice: sulla parte posteriore della cassa dell’orologio, là dove fino alla Serie 5 vi era unicamente il sensore per misurare il battito cardiaco, vi è ora un secondo sensore in grado di misurare la colorazione del sangue nelle nostre vene per riportare a schermo la percentuale di ossigenazione. Quando si apre l’apposita app appaiono le indicazioni su come indossare l’orologio per misurare correttamente l’ossigenazione del sangue, ciononostante i risultati non sembrano molto affidabili soprattutto a causa della loro variabilità. Può inoltre capitare che non si riesca a completare la misurazione nonostante ci sembri di aver indossato correttamente l’orologio. La posizione rispetto al polso sembra infatti essere un fattore centrale, così come l’aderenza del sensore alla pelle (l’orologio deve essere fermo attorno al polso, ma non troppo stretto) e la posizione orizzontale dell’orologio stesso (l’orologio avvisa con una scritta a schermo se è troppo inclinato).

Venerdì abbiamo dovuto provare 4-5 volte prima di riuscire a ottenere una misurazione che, in quella occasione, era stata pari al 91%. Siccome il risultato era al di sotto dei valori auspicati (tendenzialmente tra il 95% e il 99%). Abbiamo quindi ripetuto il test che ha dato come risultato uno sconfortante 87%. Cercando di non pensare ai possibili collegamenti con l’attuale pandemia abbiamo riprovato qualche minuto dopo ottenendo un “sorridente” 100%. Il monitoraggio di questi parametri avviene anche durante l’intero arco della giornata. Nell’applicazione Salute è possibile ritrovare le statistiche giornaliere e queste ci dicono che mediamente venerdì l’ossigenazione del sangue è stata del 95.6%. Per concludere il discorso è interessante notare che nei suoi documenti Apple non inserisce la misurazione dell’ossigeno tra le funzioni pensate per misurare lo stato di salute che rimane appannaggio di altre applicazioni.

Salute - Da ormai qualche anno l’AppleWatch si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nella misurazione dei nostri parametri vitali e, quindi, anche del nostro stato di salute. In questo caso si tratta di funzioni prevalentemente legate all’aggiornamento del sistema operativo WatchOS7 che ha introdotto, già dalle versioni beta, l’applicazione che misura quanto tempo impieghiamo per lavare le mani. Interessante ma in parte deludente perché sembra funzionare solo se la mano che indossa l’orologio si trova rivolta verso il basso e se si muove in modo circolare. Molto limitante… Molto più soddisfacente è invece la misurazione del sonno che sembra funzionare molto bene, unica pecca osservata è la necessità di attivare il monitoraggio manualmente nel caso si decida di andare a letto prima di quanto pianificato nei nostri orari settimanali.

Altimetro - La misurazione dell’altitudine in tempo reale è tra le novità che ci incuriosivano maggiormente. Per misurare la quota l’AppleWatch Serie 6, ma anche SE, utilizza un algoritmo che combina i dati provenienti dal barometro interno all’orologio (che misura la pressione atmosferica), il GPS e le reti Wi-Fi a portata di orologio. In questo modo appare sullo schermo in tempo reale la quota alla quale ci troviamo, sia all’aperto, che in spazi chiusi. Durante la presentazione alla stampa svoltasi online settimana scorsa, abbiamo chiesto se questo processo avviene nello stesso modo anche quando non stiamo guardando lo schermo e quanto impatto ha quest’analisi sulla batteria. La risposta è stata affermativa: anche quando l’applicazione è in background, per esempio quando lo schermo abbassa l’intensità luminosa perché non stiamo guardando lo schermo l’algoritmo aggiorna i dati nelle complicazioni continuando a combinare i tre flussi di dati. L’impatto sui consumi, ci è stato garantito, è minimo. 

Questione di nits - Basandoci sulle specifiche, 500 nits di luminosità massima per i nuovi schermi rispetto ai 200 nits del modello passato, ci si sarebbe potuti aspettare un risultato nettamente migliore rispetto a quanto abbiamo potuto vedere in questi quattro giorni. In modalità “sempre acceso” la differenza si nota chiaramente a vantaggio delle situazioni in cui si vuole leggere lo schermo senza muovere il braccio (alla guida o mentre si fa sport). In tutte le altre situazioni le differenze osservabili sono quasi inesistenti. Questo però non è da intendere a detrimento del nuovo schermo, ma a vantaggio del risultato già ottimo della Serie 5. Va però detto che in questi quattro giorni nuvolosi non abbiamo ancora avuto l’occasione di confrontare i due schermi all’aperto durante una giornata di sole. In tal caso il giudizio potrebbe forse cambiare.

Batteria - Sin dal primo giorno ci siamo accorti che la nuova batteria (leggermente più grande grazie alla scelta non traumatica di abbandonare il sensore di pressione inserito nello schermo) arriva a fine giornata meglio di quanto facesse la Serie 5. Se volete registrare il vostro sonno, e durante il giorno avete sollecitato un po’ di più il vostro orologio, può essere necessaria una ricarica prima di coricarsi. Sono queste le situazioni che beneficiano maggiormente della nuova ricarica rapida. In circa un’ora siamo passati dal 27% all’98%. Ciò vuol dire che se si ha occasione di fare un paio di ricariche brevi in giornata, quando si è sotto la doccia o prima di andare a letto, si riesce comodamente a trascorrere quasi tutta la giornata e la nottata con l’orologio al polso, senza problemi. 

Conclusione - Ci sembra che l’ultimo arrivato in casa Apple rappresenti sì un miglioramento rispetto al passato ancora molto recente, ma non tanto sostanzioso da indurre chi dovesse possedere la quarta o quinta serie a cambiare per questo modello. Dal punto di vista delle prestazioni si è quindi fatto un piccolo, non eclatante, passo avanti. Le novità più interessanti, oltre che dal nuovo sistema operativo, arrivano dalle scelte stilistiche e, in particolare, dalle nuove colorazioni e dal nuovo cinturino “tutto d’un pezzo”. 

In vendita, al momento, oltre alla Serie 6 e al SE vi è ancora la Serie 3 che ci sembra possa venir presa in considerazione nel caso l’esigenza fosse di un orologio connesso capace di comunicare senza particolari pretese o, magari, se si volesse collegare e tracciare figli o parenti (non dotati di iPhone) grazie all’opzione Family Setup. 

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