Cerca e trova immobili

PRO JUVENTUTELeggere una storia ai più piccoli, un rituale di condivisione

01.03.18 - 07:00
C'è anche la possibilità, per chi credesse di non essere capace di occuparsi di questo aspetto dell'educazione dei propri pargoletti, di imparare a farlo
Fotolia
Leggere una storia ai più piccoli, un rituale di condivisione
C'è anche la possibilità, per chi credesse di non essere capace di occuparsi di questo aspetto dell'educazione dei propri pargoletti, di imparare a farlo

Ci sono ancora genitori che leggono un una storiella ai propri piccoli prima che questi vadano a letto. Questo fatto, forse più una rarità che una norma, assume una valenza importantissima per più motivi: il rituale del momento da condividere con un genitore e magari anche con dei fratellini e sorelline; la magia del racconto in sé; la fine e la chiusura di una giornata; la sicurezza affettiva goduta prima del sonno e molto altro ancora…

Non è difficile mettersi lì e raccontare una fiaba a un piccolo… Bisogna però mettersi di buzzo buono e fare questa operazione che sorte degli effetti importantissimi anche sugli adulti che, diciamo, organizzano e gestiscono questo magico momento. C'è anche la possibilità, per chi credesse di non essere capace di occuparsi di questo aspetto dell'educazione dei propri pargoletti, di imparare a farlo.

Esistono dei brevi, ma fondamentali per la loro efficacia, momenti e corsi di lettura per i piccini che offrono a chi li frequenta un'esperienza di formazione accessibile e, lo ripeto, davvero centrale. Prendersi cura dei più piccini significa anche questo: formarsi per farlo nel migliore dei modi. Tutti noi adulti abbiamo questa possibilità, sta a noi prenderci cura anche del nostro modo di essere con i piccini e dotarci degli strumenti migliori per poterli seguire. Anche sul piano della lettura che è, e rimane, uno tra gli strumenti più importanti per lo sviluppo di profili di personalità solidi ed equilibrati.

Articolo di Ilario Lodi, Responsabile Pro Juventute Svizzera italiana

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.