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PRO JUVENTUTEL'educazione necessita anche di spiritualità

04.01.18 - 07:00
La vita di ognuno di noi ha bisogno di una dimensione trascendente, che vada oltre al qui e adesso
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L'educazione necessita anche di spiritualità
La vita di ognuno di noi ha bisogno di una dimensione trascendente, che vada oltre al qui e adesso

Alcune settimane fa, la stampa della nostra regione riportava della profonda crisi che sta attraversando la Curia nella svizzera italiana; crisi finanziaria e crisi – diciamo – di frequentazione delle funzioni e forse anche di altre attività inerenti al culto.

Al di là della questione legata alle disponibilità in denaro di cui i nostri sacerdoti necessitano per poter ottemperare al loro mandato, salta subito all'occhio il fatto che il nostro Paese (ma lo stesso discorso vale anche per qualsiasi altro luogo) si scopre a mio parere colto sul fatto nella sua incapacità (o, comunque, si dimostra non sufficientemente capace) di pensare in termini che non siano immediatamente traducibili in fatto concreto, in qui e adesso, in azione immediata e misurabile con il metro dell'efficacia, dell'efficienza, della performance.

L'educazione necessita anche di spiritualità (intesa come scienze dello spirito prima ancora che di credo); per far questo è necessario coltivare il problema del senso di ciò che si fa, della sua importanza per le relazioni con le persone e con le cose, del suo valore profondo nello sviluppo di profili di personalità solidi ed equilibrati. La vita di ognuno di noi, bambino, giovane, adulto che sia, ha bisogno di una dimensione trascendente (cioè: di qualcosa che vada al di là del qui e adesso, per dirla in modo facile facile e approssimativo) poiché senza di essa si è condannati all'ignoranza di sé e degli altri. Ma per poter accedere a questa importantissima dimensione della vita abbiamo bisogno di esperienze sane, solide e cariche di quel senso che non sta solo (fosse anche: non soprattutto) nella rinuncia ad assumere dei rischi (e tutti dovremmo sapere che l'educazione è un correre continuamente dei rischi) e nel delegare ad altri (alle agenzie educative, alle nuove tecnologie, allo studio dell'inglese, a chi sa che cosa…) le nostre, singolari responsabilità educative.

L'educazione è quindi fatta anche di qualcosa che si trova o sta sopra o tutt'intorno a noi, e non solo nel nostro curriculum vitae (o, peggio ancora, in quelli dei nostri figli). A maggior ragione bisogna avere ben in chiaro questo aspetto per quanto attiene all'educazione dei nostri bambini e dei nostri ragazzi.

Articolo di Ilario Lodi, Responsabile Pro Juventute Svizzera italiana

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