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Viaggi & TurismoSulle note del “Valzer del Danubio” verso il Mar Nero

16.05.23 - 09:29
Esclusivo reportage dal 7 al 20 maggio alla foce del delta del grande “fiume blu” (nona parte)
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Sguardo verso il mare
Sguardo verso il mare
Sulle note del “Valzer del Danubio” verso il Mar Nero

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Esclusivo reportage dal 7 al 20 maggio alla foce del delta del grande “fiume blu” (nona parte)

SFINTU GHEORGHE - Il Valzer del Danubio, quale migliore accompagnamento acustico potrebbe esserci per l'arrivo nel luogo in cui il Danubio sfocia nel Mar Nero? Al suono dell'inno viennese, i passeggeri sul ponte sole ondeggiano a tempo di tre-quattro, gli steward servono champagne, mentre il capitano Costel Chirazica guida la poppa della sua MS “Excellence Impress” verso il mare. Tanto per fare un giro, si sa, una nave da crociera fluviale non può navigare in alto mare a causa delle onde e della chiglia piatta.

L’origine di questo mare risale a circa 12 mila anni fa, quando il Mar Mediterraneo era salito così tanto da traboccare nel Mar di Marmara. Dopo altri 4’500 anni, le masse d'acqua fecero esplodere il Bosforo. Solo allora il lago d'acqua dolce inondato si trasformò nel salato Mar Nero. Se si traduce il nome "Mare Maggiore" nella lingua degli Ottomani, cioè nell'ex lingua turca, si ottiene il nome "Kara Deniz". Deniz significa mare. La parola Kara aveva diversi significati. Significava grande, ma anche oscuro e torbido.

Per molti ospiti, la crociera sul Danubio è un viaggio desiderato da una vita: chi di noi non ha mai sognato di scoprire quel luogo in cui il Danubio sfocia nel Mar Nero? Per arrivarci, la nave lunga 175 metri, ha attraversato lungo i 2'222 chilometri un paesaggio naturale impressionante, ha visto passare città, villaggi e castelli e ha superato ben 13 chiuse con un salto di 192 metri. Ora non resta che riprendere il fiume verso la sua sorgente, ma prima vogliamo visitare la zona del delta, dichiarata biosfera e patrimonio dell’UNESCO nel 1991, per noi un vero paradiso in terra.

«Grazie a Dio, il dittatore Nicolae Ceausescu non è riuscito a realizzare il suo piano di recupero del Delta del Danubio», commenta Chris, il nostro direttore di crociera. La cortina di ferro è caduta proprio al momento giusto: nella riserva della biosfera, finora sono state catalogate oltre cinquemila specie animali e vegetali. I pellicani sono il punto di riferimento del delta, la più grande colonia in Europa si è stabilita lì. Anche il grande cormorano ha la sua casa qui. Gli enormi campi di ninfee sono una sensazione e la fauna ittica è unica. Ci sono molte specie che si trovano solo in questo sistema fluviale molto capillare: Il gressling di roccia, l'averla, lo zigolo o il nerchio. Lungo il percorso a bordo di piccole imbarcazioni incontriamo anche un villaggio di lipovani, un antico gruppo etnico di origini russe fuggito secoli fa che vive in zone discoste, in particolare nel delta e nella regione di Odessa in Ucraina.

Una nota di attualità politica: risalendo sul fiume Danubio, osservo una colonna lunghissima di decine di mercantili pronti a caricare il grano ucraino per poi distribuirlo nel mondo e sfamare milioni di persone. La frontiera con il paese in guerra si trova a poche centinaia di metri, una linea che separa la pace dalla guerra, il benessere dalla sofferenza. Sviluppiamo almeno quella grande qualità: imparare ad apprezzare ciò che abbiamo e la fortuna di essere nati nel posto giusto!

Ora siamo di nuovo in navigazione verso la città portuale di Oltenita da dove raggiungeremo la città di Bukarest, capitale della Romania, chiamata anche la “Parigi dell’oriente”. Seguitemi!

Direttamente da bordo, vi manderò regolarmente i miei articoli. Seguitemi sulla rotta verso il delta del Danubio!

Testo a cura di Claudio Rossetti

 

 


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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