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UNTERWASSERSulla schiena dell’imperatore, tra natura e architettura

27.09.21 - 12:19
Reportage alla scoperta del Toggenburgo, tra Neckertal e Chäserrugg
Toggenburg Tourismus
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Sulla schiena dell’imperatore, tra natura e architettura

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Reportage alla scoperta del Toggenburgo, tra Neckertal e Chäserrugg

UNTERWASSER - ll Toggenburgo è una regione del cantone nordorientale di San Gallo ed è facilmente accessibile da Zurigo e dall'agglomerato del Lago di Costanza come area ricreativa locale. Per raggiungere questa regione dal Ticino e dal Norditalia basta prendere l’autostrada A13 passando da Coira. È caratterizzato essenzialmente da due valli. Tuttavia, il punto di riferimento caratteristico è la catena montuosa con i sette Churfirsten. La cima più orientale è il Chäserrugg (letteralmente la schiena dell’imperatore) si trova ad un’altitudine di più di 2000 metri. L'altopiano della vetta forma un netto contrasto con i pendii ripidi delle colline. La nuova stazione della funivia è stata costruita proprio sul bordo dell'altopiano, segnando così la transizione tra la parete rocciosa e la topografia piatta.

Non lontano da Zurigo, questa montagna attira, con il suo mondo montano incontaminato, la sua tranquillità e la sua vista mozzafiato, tantissimi escursionisti e sportivi dell’area tra la Limmat e il lago di Costanza. A 2’200 metri sul livello del mare, il mondo montano delle sette cime dei Churfirsten con una flora e una fauna uniche rappresenta una destinazione molto amata. Dopo una comoda salita in funivia, chi cerca il relax può godere di una combinazione unica di architettura moderna e di vista spettacolare su 500 cime in sei paesi.

Per arrivare al Chäserrugg, bisogna prima superare a bordo di una storica funicolare i 440 metri di dislivello che portano da Unterwasser a Iltios. Da lì si continua con la funivia fino in vetta. Numerosi sentieri, per ogni livello di preparazione, rendono l'escursione indimenticabile. E con un po’ di fortuna, si può anche vedere una colonia di stambecchi. In inverno, il Chäserrugg è una popolare area sciistica. Oltre a otto piste di diversa difficoltà e tutta una serie di percorsi per le ciaspole vengono preparate.
Oppure si può anche sfrecciare a valle su uno slittino e godere di piste perfettamente preparate e di una vista fantastica.

L'edificio in vetta, opera dei famosi architetti Herzog & de Meuron, combina elementi tradizionali dell'artigianato locale con la natura delle Prealpi e rende il soggiorno in montagna un'esperienza culturale. Nel ristorante, i visitatori sono trattati con una cucina ispirata ai prodotti locali. «Prima della nuova costruzione, gli escursionisti erano accolti, presso la stazione della funivia, una locanda di montagna, una baracca disadorna», ci spiega Mélanie Eppenberger, presidente degli impianti di risalita dell’omonimo comprensorio.

Mélanie Eppenberger, francese di origine, non ha avuto vita facile, ma ha vinto la sfida. Da comprensorio sciistico si è trasformato in un ‘parco’, naturale ed artistico esclusivo, dove l’ospite (e non il turista) può vivere, in tutta tranquillità, la montagna tutto l’arco dell’anno. Non ci sono stagioni, si scia finché ce neve, si passeggia sull’altopiano quando la coltre bianca è scomparsa. Bello, direi naturale. «Si, la scorsa primavera abbiamo potuto sciare fino ad inizio giugno, senza problema e interventi tecnici. Inoltre, le nostre piste non vengono planate artificialmente durante l’estate. Quello che esiste c’è (Was ist, ist)», ci svela la signora Eppenberger.

«Per molto tempo, il Toggenburg ha avuto l'immagine di essere un po' sonnolento e di non aver investito in infrastrutture moderne per il turismo. Buon mercato: questa era la filosofia, realizzata con promozioni e sconti, schnipo a prezzi stracciati. Cinque anni fa, però, in occasione di un evento mio marito mi disse: conosci quella persona là in fondo alla sala? Lui può aiutarti. Così ho conosciuto l'architetto basilese Pierre de Meuron e mi sono messa a discutere attorno al mio progetto innovativo», continua la nostra guida.

Si è trattato soprattutto di un cambio di paradigma. «Da billig siamo passati a essere preziosi ed esclusivi. Per me è stato importante coinvolgere tutta la comunità della regione nella creazione, discussione e realizzazione del nuovo orientamento strategico. Ma non solo sulla carta ma nella testa e soprattutto nel cuore di collaboratori, famigliari e fornitori», prosegue con entusiasmo la nostra interlocutrice.

Con il nuovo concetto, introdotto nel 2009, ho voluto eliminare le statistiche volte a misurare unicamente le frequenze, un sistema molto in voga nelle comunità tariffali (dove si dividono gli incassi tra diversi operatori in base all’utilizzo degli impianti). Da noi si controlla unicamente la cifra d’affari dei diversi settori di attività. La signora Eppenberger ha perfettamente ragione: misurare l’utilizzo di un impianto per valutare il successo di una stagione è davvero uno strumento sorpassato. Valgono la qualità e soprattutto la soddisfazione del cliente. Sono pure sparite le pubblicità, che distolgono l’attenzione dal “qui e ora” e gli orologi, strumenti all’origine di stress e tensione. L’ospite è invitato a godere del panorama, delle nostre offerte (anche gastronomiche) e vivere l’attività sportiva. Questo implica naturalmente che la comunicazione avvenga tramite i nostri collaboratori. Attualmente alle dipendenza della società sono circa 300 le persone, principalmente della regione, con un centinaio di posti annuali. Molti sono i collaboratori che riescono a combinare la loro attività agricola con i nostri bisogni durante la stagione.

Si è trattato molto più di un semplice progetto architettonico, si è trattato di un percorso turistico che ha cambiato le sorti della sua montagna, premiato anche dalla Fondazione del paesaggio svizzero. Questa prestigiosa istituzione per la conservazione del paesaggio ha scelto la natura e l'infrastruttura turistica Chäserrugg nel Toggenburg come paesaggio dell'anno 2021. Il premio ne riconosce un turismo rispettoso e un approccio sostenibile al paesaggio. Un paesaggio tutto da scoprire. Questo riconoscimento non vuole premiare non solo paesaggi culturali eccezionali di per sé, ma anche esplicitamente l'impegno della comunità e le realizzazioni concrete della popolazione locale.

Alla fine di giugno 2015, il nuovo edificio in vetta al Chäserrugg, costruito in soli 15 mesi, è stato inaugurato con una cerimonia. L'ospite, che ora prende la funivia, è accolto da un tetto grandioso come un’ala d’uccello. Questa si estende anche sulla struttura trasversale che si affaccia a sud e che ospita il ristorante. Esattamente 43 metri di lunghezza e 53 metri di larghezza, il ristorante è costruito in legno chiaro - abete e frassino - e molto vetro. Gli spazi Stube e Saal formano insieme una grande sala. Da qui si apre una vista mozzafiato sul panorama alpino sui sette Churfürsten.

Il nuovo edificio riprende le tradizioni edilizie locali ma le integra con elementi contemporanei, come il tetto a sbalzo che collega le due parti dell'edificio, la stazione di arrivo della funivia e il ristorante. I materiali con cui è costruito il nuovo edificio provengono principalmente dalla regione. «Sono davvero fiera che abbiamo potuto contare su fornitori e artigiani della regione. Inoltre, per portare 3’600 tonnellate di materiale da costruzione dalla valle alla montagna, non abbiamo voluto utilizzare, per ragioni di protezione della natura, elicotteri. Sono di conseguenza stati necessari circa 1’800 trasporti con la funivia. Inoltre, il cemento necessario per le fondamenta è stato realizzato sul posto, questo a favore dell’ambiente. Siamo persino riusciti, grazie ad un’attenta gestione e pianificazione del progetto, a terminare prima del previsto e anche i costi previsti di sette milioni sono stati leggermente inferiori», afferma la nostra interlocutrice senza celare la propria soddisfazione.

Mélanie Eppenberger, inoltre, ci svela un altro segreto: sull’altopiano del Chäserugg, un tempo il fondale di un oceano marino, è stato scoperto il fossile di uno squalo gigante. Una sua riproduzione, che attualmente si trova presso il museo di storia naturale di San Gallo, presto sarà portato in quota. Poi, aggiunge che a luglio, appena scomparsa la neve, sbuca un fiore, molto bello ed esclusivo: si tratta della nostra genziana. Il programma degli eventi al Chäserugg, che accompagna i visitatori sull’intero arco dell’estate con concerti di musica classica, mercatini e persino letture letterarie, è variato ed eterogeneo.

Sfide per il futuro? «Per la realizzazione del nostro concetto strategico, dovremo riuscire ad aumentare la permanenza degli ospiti, sostituendo il turismo di giornata con soggiorni di più giorni, o persino di una settimana. Per fare questo il settore dell’accoglienza dovrà essere potenziato con nuove strutture alberghiere, appartamenti e b&b», conclude Mélanie Eppenberger. La sfida è lanciata! Storicamente il Toggenburgo, quale regione di passaggio, aveva un’offerta di piccole strutture, di fattorie con alloggi, quindi la visione non è un’utopia. Auguri!

Sono giunto al termine della prima giornata del mio viaggio alla scoperta del Toggenburgo e delle sue attrazioni. La prossima tappa mi porterà a visitare la casa natale di un riformato e il primo sentiero sugli alberi della Svizzera! Seguitemi.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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