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PAVIAIn viaggio verso Venezia: l’Aula Scarpa a Pavia

11.09.19 - 17:22
Visite ‘speciali’ durante la discesa sull’idrovia Locarno-Venezia (prima parte)
Foto PR
Il gruppo di ‘argonauti’ nella famosa Aula Scarpa
Il gruppo di ‘argonauti’ nella famosa Aula Scarpa
In viaggio verso Venezia: l’Aula Scarpa a Pavia

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Visite ‘speciali’ durante la discesa sull’idrovia Locarno-Venezia (prima parte)

PAVIA – Partiti sabato da Locarno, il gruppo in viaggio verso Venezia sulle navigabili ha fatto tappa alle Isole Borromee, a Sesto Calende e a Pavia. Questa crociera combina la navigazione a visite interessanti e particolari. A Pavia, città universitaria per antonomasia, si è svolta la visita guidata dell’aula dedicata ad Antonio Scarpa, medico e anatomista.
L’allievo di Giambattista Morgagni, il professore è stato chiamato a Pavia per ricoprire la cattedra di anatomia nel 1783, nel pieno della stagione di riforme che stavano trasformando l’Università in uno dei centri più all’avanguardia in Europa.

Intitolata al celebre anatomo-chirurgo Antonio Scarpa e conosciuta come "Teatro anatomico" fu progettata nel 1785 da Giuseppe Piermarini e portata a termine l'anno successivo da Leopoldo Pollack. Lungo tutto il lato curvo si susseguono delle nicchie che contengono i busti marmorei di Scarpa, Panizza, Zoia, Sala, Pensa, Brambilla, Frank e Porta. Il soffitto a cassettoni originale fu sostituito dall'attuale volta e dalla lanterna dalla successiva ristrutturazione austriaca eseguita dall'architetto Marchesi: ogni spicchio sull'arco delle nicchie è dipinto da seguaci dell'Appiani con candelabri a grottesche pompeiane, alternate a figure alate che reggono i ferri del chirurgo. Gli affreschi e le decorazioni subirono un primo restauro nel 1873 ad opera del pittore pavese Carlo Sara; poi furono nuovamente restaurati nel 1952 e nel 1999.
 
La collezione anatomica, già avviata nel 1772 da Giacomo Rezia (1745-1825) sarebbe divenuta, sotto la guida di Scarpa e dei suoi successori, uno straordinario strumento per la didattica e la ricerca. All’attività di Scarpa e dei suoi successori – in particolare Bartolomeo
Panizza (1785-1867) – fanno riferimento pezzi selezionati dalle collezioni anatomiche e anatomo-patologiche del suo museo e alcune scatole di strumenti chirurgici donati a Scarpa dallo stesso Imperatore Giuseppe II. Due cere anatomiche, realizzate dal ceroplasta fiorentino Clemente Susini (1754-1814), testimoniano l’importante carattere didattico del museo. Altri pezzi esposti nella sala provengono da collezioni coeve a quella di Scarpa, come il Museo di Storia Naturale di Lazzaro Spallanzani (1729-1799) e alludono al più generale contesto scientifico-culturale del’epoca.

Il viaggio prosegue sul Ticino e Po con destinazione, una volta superata la conca di Isola Serafini, Cremona, città del violino. Volete anche voi essere a bordo del prossimo viaggio sulle vie navigabili, da Locarno a Venezia? Consultate il nostro sito.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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