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LOCARNOBüne Huber dei Patent Ochsner: sogno il mitico Grand Hotel

25.07.19 - 08:00
Memorabile chiusura di Moon & Star 2019, tra ricordi, emozioni e tanta buona musica
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Grand Hotel, ritrovo delle star
Grand Hotel, ritrovo delle star
Büne Huber dei Patent Ochsner: sogno il mitico Grand Hotel

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Memorabile chiusura di Moon & Star 2019, tra ricordi, emozioni e tanta buona musica

LOCARNO – Per il festival di musica “Moon & Stars” è giunto il momento di voltar pagina. Una volta di più ha vinto la musica svizzera con serate da tutto esaurito. Particolarmente applaudito il concerto di chiusura riservato ai Patent Ochsner e a Stephan Eicher. Ma oggi non vorrei parlarvi di musica, scaletta, fiati e fiato. Prendo invece spunto da un’affermazione del bandleader Büne Huber: riaprite il mitico Grand Hotel di Muralto!

Ritrovo chic dei cinefili del Festival del film di Locarno, fu il primo albergo di lusso del Ticino. Ospitò, dalla sua nascita, politici, artisti, intellettuali di mezzo mondo. La città di Locarno aveva già perso l’Hotel Muralto e il Beau Rivage e anche il famoso Hotel Reber. Tutti alberghi di prestigio che per anni hanno dato ospitalità anche agli ospiti illustri del Festival internazionale del film di Locarno. Per molti festivalieri, soprattutto nordici, il Grand Hotel ha sempre esercitato un irresistibile fascino, costituiva l’anima del dopo festival. Luogo di mondanità chic, ma non lussuoso. Luogo di incontro, dover perdersi anche in magnifiche illusioni.

Non dimentichiamoci, inoltre, che il Festival internazionale del film mosse i suoi primi passi proprio al Grand Hotel, trasformando il giardino inclinato nel primo salotto di proiezione all’aperto. Era la sera del 23 agosto del 1946.

«Se penso anche alla chiusura di altri alberghi c’è solo un commento possibile: le luci del lungolago di Muralto, con il loro glamour, si spengono», aveva affermato Marco Solari, presidente del Locarno Film Festival.

E ora? Che ne sarà dell’Albergo simbolo del fasti della "Belle époque", luogo di incontro dei Grandi di Europa che nel 1925 parteciparono alla Conferenza internazionale di pace e che determinò l'ascesa di Locarno a centro di villeggiatura? Il Grand Hotel sta a Locarno, come la Croisette a Cannes: ricevimenti, mondanità, ritrovo prediletto di registi, star del cinema, consiglieri federali, politici. Passarono da lì Marcello Mastroianni, Roberto Rossellini, Alida Valli, Marlène Dietrich, Alberdo Sordi, Jean-Luc Godard. La lista è lunga.

È da un diversi anni che il destino del Grand Hotel è segnato: tuttavia, politici e intellettuali locali non brillano per le loro prese di posizione in difesa della storica struttura, e le numerose proposte concrete di recupero non hanno avuto esito positivo. È indiscutibile che mantenere e ristrutturare il Grand Hotel comporta importanti investimenti. Ma quest’albergo li merita perché è un importante componente della nostra memoria storica.

Non è un albergo qualunque: è stato il primo vero Palace del Cantone e il testimone di 130 anni di Storia ticinese, svizzera e internazionale. È stato il primo luogo con glamour internazionale.

Büne Huber, davanti a oltre diecimila persone, ha detto quello che molti Locarnesi pensano da tempo: salviamo e diamo nuova vita a questo gioiello del turismo locarnese. Prima che sia troppo tardi.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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