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Viaggi & TurismoTuristi mussulmani, benvenuti in Svizzera

05.05.19 - 07:00
Il nostro paese guadagna l’undicesimo posto nella classifica mondiale
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Turisti mussulmani, benvenuti in Svizzera

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Il nostro paese guadagna l’undicesimo posto nella classifica mondiale

ZURIGO – Dal 2016 il turismo halal, cioè conforme alla legge islamica, è cresciuto in media del 30 per cento, favorendo la nascita di ristoranti, alberghi e altre strutture attenti alle sue esigenze: offrono menu con piatti privi di maiale (ovviamente vietato nell’Islam), resort con piscine separate per uomini e donne, voli aerei con sole bevande analcoliche e itinerari con interruzioni che permettono di pregare cinque volte al giorno, come prescrive il Corano.

Secondo uno studio promosso da Mastercard in collaborazione con Crescent Rating, nei prossimi dieci anni il fatturato del turismo mussulmano passerà dagli attuali 180 a 300 miliardi di dollari, circa 265 miliardi di euro. Fino a qualche anno fa, i musulmani si spostavano soprattutto per andare a trovare i parenti lontani, per una gita nel paese di origine o in pellegrinaggio, ma ora le cose sono sembrano essere cambiate. «La comunità musulmana è ben istruita e ha lavori ben retribuiti», ha spiegato al New York Times Ufuk Secgin, capo del marketing di Halal Booking, un nuovo motore di ricerca dedicato esclusivamente ai viaggiatori musulmani.

Per i musulmani, però, viaggiare nei paesi dove vige una religione diversa non è semplice: un po’ per la difficoltà a trovare menu adeguati - la cucina halal vieta infatti le bevande alcoliche e la carne maiale, quindi strutto e molti salumi, e richiede una particolare macellazione degli animali – un po’ perché spesso gli hotel, i centri di benessere e le spiagge non prevedono strutture separate per uomini e donne. Per questo nel 2015 la londinese Soumaya Hamdi ebbe l’idea, dopo un viaggio in Malesia con il marito e il figlio di quattro mesi, di creare una piattaforma, chiamata Halal Travel Guide, dove il turista di fede mussulmana può trovare consigli, raccomandazioni e itinerari. Sempre nel 2015 uno studente di Singapore ha aperto il sito Halal Will Travel, ora diventato una comunità online per viaggiatori musulmani letta da oltre 9 milioni di persone al mese.

E in Svizzera? Il nostro paese è sempre più amato dai turisti mussulmani. Dal 2013 i pernottamenti sono progrediti del 52% raggiungendo un totale di quasi un milione di unità. Rispetto al 2007 questo aumento è persino del 160%. Il servizio e l’accoglienza vengono giudicati ovunque in Svizzera, da Lucerna a Ginevra e Lugano, buoni e sul ranking mondiale il nostro paese si piazza all’11mo posto delle destinazioni più “muslimfriendly”. Molti operatori hanno intravisto in questo mercato un grande potenziale di sviluppo che li ha motivati a migliorare ulteriormente i servizi destinati a questo pubblico. A Ginevra, per esempio, tutti i cinquestelle hanno personale che parla l’arabo, mentre i musei pensano di introdurre questa lingua tra le lingue utilizzate nelle loro esposizioni. Un neo resta: l’atteggiamento di una parte della popolazione e soprattutto della politica xenofoba e populista.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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