Dopo il successo della versione invernale perché non pensare ad un progetto estivo
LOCARNO – Domenica si è conclusa la 14ma edizone di “Locarno on ice” con cifre di tutto riguardo: visitatori valutati a 160 mila, 46 giorni di apertura, 90 eventi, casette-shop, igloo-bar e concerti live da giovedi a sabato sera. Un concetto mantenuto e migliorato negli anni dagli organizzatori e copiato qua e là in Ticino. Si parla inoltre di un gradimento in aumento presso i turisti (valutato attorno ad un terzo).
Ho seguito con una certa regolarità le serate live sotto gli ombrelloni ‘riscaldati’ ed ho apprezzato le band, ticinesi e italiane, scoprendo generi e artisti che forse non avrei mai immaginato di ascoltare. Con me tanta gente, tra un sorso di birra o di vino caldo, attenta (a differenza invece di quanto avviene nel capannone a Bellinzona) e divertita. Bello, mi sono detto, vedere tanta gente ‘locale’ (ri)scoprire la Piazza di Locarno quale luogo d’incontro e di aggregazione. Basta davvero poco, un gruppo, un luogo e il pubblico. Non ci vogliono le star a novanta franchi il posto per far vivere una piazza, ma solo un pretesto per “cosa facciamo stasera” e una bella cornice.
Allora mi sono chiesto, perché non applicare il concetto di “Locarno on ice” al periodo estivo? A parte la solita battuta sul cambiamento climatico in atto, quest’idea protrebbe animare un periodo dell’estate Locarnese motivando la gente a ritornare insieme in Piazza. Con un decoro fatto di sabbia, sdraio, ombrelloni e una qualche palma e un programma di beach volley, musica dal vivo, magari una piscina per rinfrescarsi e un’offerta di cocktail estivi. Aggiungo un’esperienza: mi trovo regolarmente sulla piazza principale di Sesto Calende (non proprio Saint Tropez…) nel corso dei miei viaggi verso Venezia, e sempre vi incontro parecchia gente, semplicemente a discutere e a divertirsi. Semplicemente. Incredibile, in un mondo fatto di eventi e party.
Qualcuno ha voglia di dar vita al progetto “Locarno on the beach”?
Testo a cura di Claudio Rossetti
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