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MONDO Quando l’architettura si coniuga con il turismo

04.01.19 - 07:00
Un breve viaggio alla scoperta dei nuovi monumenti moderni sparsi per il mondo
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Il monumentale grattacielo “56 Leonard Street”
Il monumentale grattacielo “56 Leonard Street”
Quando l’architettura si coniuga con il turismo

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Un breve viaggio alla scoperta dei nuovi monumenti moderni sparsi per il mondo

MIAMI – La cattedrale, il duomo, l’anfiteatro,… certamente, ma oggi l’architettura moderna si mostra sempre più come polo d’attrazione nelle grandi capitali del mondo. Oggi vi presento un breve itinerario alla scoperta di alcune nuove perle.

Dagli oblò delle navi da crociera in arrivo a Miami si scorge facilmente il Phillip and Patricia Frost Museum of Science, un monumento architettonico creato da Nicholas Grimshaw. Moltissime famiglie scelgono di passare una piacevole giornata in questo museo, poiché è economico, divertente e istruttivo. Nel complesso si svolgono dimostrazioni ed eventi permanenti, ad esempio lo spettacolo di luci che si tiene nell'osservatorio astronomico sul tetto, la sera di ogni primo venerdì del mese. La costruzione si trova nel centrocittà ed è stata realizzata nel 2017.
 
Il 56 Leonard Street è un invece un grattacielo residenziale a Tribeca, nella città di New York e costituisce l'edificio più alto del zona. Lo studio architettonico svizzero Herzog & de Meuron autore del progetto, ha definito l'edificio come "delle case impilate nel cielo".
Inoltre, l'edificio è stato soprannominato Jenga per via della somiglianza, dovuta alla presenza dei balconi a sbalzo, all'omonimo gioco da tavolo.
 
Una composizione di volumi puri in calcestruzzo armato caratterizza, da poco tempo, il lungomare di Boca del Rio, Veracruz: il Foro Boca è il nuovo progetto di Michel Rojkind in Messico. Negli ultimi anni la vita musicale e culturale della città si è arricchita.
Nel 2014, è stata formata l’Orchestra Filarmonica di Boca del Rio, che ha attratto diverse espressioni musicali, musicisti locali e stranieri, e ha organizzato attività mirate allo sviluppo sociale, diventando il cuore della vita culturale della città. Nasce così la necessità di avere un luogo dove questa realtà possa continuare a crescere.
 
È all’interno del monumentale Grain Silo di Città del Capo in Sudafrica, ai piedi del Tafelberg, utilizzato per quasi ottant’anni come impianto di conservazione del grano, che sorge l’attesissimo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz Mocaa) progettato dall’architetto britannico Thomas Heaterwick per 45 milioni di franchi. Aperto al pubblico dal 22 settembre 2017, il più grande museo al mondo dedicato all’arte africana non delude le aspettative e si conferma il risultato di un audace intervento di recupero e riconversione che non cancella i segni e la storia del silo costruito nel 1924.

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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