Pubblicato lo scorso 30 novembre tramite Parlophone - in digitale, vinile, cd e cd/dvd - lo show che David Bowie tenne al festival di Glastonbury nel 2000
di Marco Sestito
LONDRA - Era il 25 giugno e il Duca Bianco tornava a esibirsi sul palco del festival britannico dopo ventinove anni. Tornava da superstar, inevitabilmente da headliner, a differenza di quanto accadde nel 1971, quando in piena notte tenne il suo show davanti a sole 3mila persone.
Reduce dalla realizzazione di “Hours…” (Virgin, ottobre 1999), sul Pyramid Stage del Glastonbury, sorprendentemente, Bowie sciorinò però una setlist di successi, prevalentemente anni ‘70 e ‘80 - da “Changes” a “Rebel Rebel”, fino a “Starman” e “All The Young Dudes” (che nel 1972 scrisse per i Mott The Hoople) -: un “Best Of” in dimensione live, in pratica, che penalizzò, di conseguenza, purtroppo, la produzione legata al decennio precedente. Uniche eccezioni, “Little Wonder” e “I’m Afraid Of Americans” - recuperate da “Eearthling” (Virgin, 1997) -, così come “Hallo Spaceboy” - che completa la tracklist di “Outside” (Arista, 1995) -.
Dopo anni d’attesa e pubblicazioni di qualsiasi sorta - e di dubbia qualità - che nel tempo hanno alimentato il mercato illegale, le ventidue tracce che costruirono lo show vedono, per cui, la luce per la prima volta in edizione ufficiale: in digitale, triplo vinile, doppio cd e doppio cd/dvd. E quest’ultima, forse, è la versione più azzeccata - con il video del live realizzato dalla Bbc - per tutti coloro che di Mr. David Robert Jones non intendono perdersi assolutamente nulla.
Questo, nonostante lo show, tutto sommato, non abbia mostrato un Bowie al massimo della forma, a causa di una pesante laringite che lo aveva colpito nei giorni precedenti. Ma Bowie è Bowie e, malgrado la vulnerabilità che fuoriesce da una serie di passaggi, “Glastonbury 2000” non è una produzione imprescindibile, ma comunque da ascoltare (e da vedere). Accanto a Bowie sul palco, Earl Slick (chitarra), Mark Plati (chitarra), Mike Garson (tastiere), Gail Ann Dorsey (basso, voce), Sterling Campbell (batteria) e le coriste Emm Gryner e Holly Palmer.